Gazzetta di Modena

Modena

Sean e Sophia: 1400 chilometri a piedi per incontrare il Papa

Luca Gardinale
Sean e Sophia: 1400 chilometri a piedi per incontrare il Papa

Ieri mattina i due pellegrini tedeschi hanno sfidato i 39 gradi. Hanno attraversato la città lungo la Vignolese, a settembre l’udienza

02 agosto 2018
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MODENA  «Se la mamma è preoccupata? Beh, sì: come tutte le mamme. In ogni caso, tra chiamate e WhatsApp, sa sempre dove siamo…». Mentre lo dice, Sean si sta concedendo un caffè al bar Blanco, sulla Vignolese: con lui ci sono la sorella Sophia e uno zaino da quindici chili. E pazienza per i trentanove gradi che accompagnano loro la giornata modenese: c’è da raggiungere Roma nel giro di un mese, perché a settembre i due ragazzi di Francoforte saranno ricevuti da papa Francesco.

Sean e Sophia, 24 e 20 anni, sono due pellegrini che all’inizio dell’anno hanno deciso di raggiungere il Vaticano a piedi: così, dopo essere riusciti a ottenere un’udienza dal Papa, il 14 maggio sono partiti da una piccola cittadina dell’Assia, per attraversare mezza Germania, parte dell’Austria, della Svizzera e del Lichtenstein per arrivare a luglio in Italia. E proprio ieri mattina, dopo aver dormito a Mirandola, hanno raggiunto Modena, fermandosi a San Vito, mentre oggi all’alba ripartiranno per Vignola, con l’obiettivo di attraversare l’Appennino e raggiungere Pistoia.

Una presenza che non è passata inosservata, tanto che diversi modenesi, quasi increduli nel vedere due pellegrini “sfidare” i trentanove gradi della Vignolese, si sono fermati per scambiare due chiacchiere e offrire una bibita fresca ai due giovani tedeschi.

«Avevo già fatto un pellegrinaggio in Finlandia - spiega Sean, ex monaco benedettino, prima di abbandonare l’ordine e studiare lingue - e il sogno era quello di andare in Vaticano». Un’idea che ha conquistato la sorella, tanto da concretizzarsi dopo una (complicata) serie di chiamate a Roma e dopo il via libera all’udienza papale.

Ma com’è la vita del pellegrino? «Siamo partiti con circa 300 euro in tasca - riprende Sean - giusto quello che serve per il cibo e per l’acqua, mentre per dormire chiediamo ospitalità alle parrocchie e ai cittadini che incontriamo nel nostro percorso». Un percorso che ricorderanno per sempre, dalle prime lasagne italiane mangiate a Chiavenna - «favolose…» - appena passate le Alpi ai… busti di Mussolini che i due pellegrini hanno trovato in casa di un cittadino che li ha ospitati, sul lago di Garda, passando per la notte trascorsa in una chiesa in Svizzera: «Dormire sul pavimento non è stato il massimo - sorridono - ma del resto non è la comodità quello che un pellegrino cerca». L’unica, semmai, se la concederanno dopo aver abbracciato papa Francesco: «Sì - chiude Sean - credo proprio che torneremo in autobus…».