Gazzetta di Modena

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Modena, identificato il giovane in coma Indagini sulla mala albanese

Stefano Totaro
Modena, identificato il giovane in coma Indagini sulla mala albanese

Modena. In ospedale prelevate le impronte al 25enne pestato e colpito da uno sparo  Al setaccio gli ambienti legati al traffico di droga e al racket della prostituzione 

28 agosto 2018
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Modena È stato identificato il giovane massacrato di botte e colpito da un colpo di pistola alla coscia sinistra che gli ha trapassato la gamba. Si tratta di un 25enne albanese con alcuni precedenti di polizia. I militari dell’Arma, che stanno indagando sul tentato omicidio, sono riusciti a risalire all’identità del giovane nonostante questi sia in coma dal momento dell’aggressione che ha subìto sabato sera, quando è stato abbandonato privo di conoscenza e in un lago di sangue al pronto soccorso del Policlinico.

Da qui l'albanese è stato immediatamente trasferito all'ospedale di Baggiovara dove tuttora si trova ricoverato in prognosi riservata in Rianimazione, nella Terapia intensiva dove è tenuto in coma farmacologico. I carabinieri domenica mattina si sono recati nel reparto e hanno effettuato il prelievo delle sue impronte digitali. Da qui, analizzando la banca dati delle forze dell’ordine, i carabinieri hanno acquisito le prime fondamentali informazioni. Ma non sono certo le sole: il giovane straniero, come detto, era stato scaricato al Policlinico da un’auto di colore scuro. A bordo due persone, due giovani , più o meno della stessa età apparente del ferito. Così almeno è sembrato agli inquirenti che nell’immediato hanno visionato le telecamere dell’ospedale e quelle lungo il probabile percorso effettuato dalla vettura scura.

LE TESTIMONIANZE Si era infatti aperta la caccia ai due e dopo qualche ora i carabinieri sono riusciti a rintracciare i fuggitivi, coloro che avevano abbandonato il ferito. Si tratta di connazionali, di due giovani albanesi, che, dopo essere stati bloccati, portati in caserma, identificati ed ascoltati a lungo, sono stati alla fine rilasciati. I carabinieri hanno potuto chiarire che i due albanesi non sono gli autori del tentato omicidio del loro connazionale, e questo dovrebbe essere un dato di fatto. Quanto al resto, su cosa i due abbiano dichiarato ai militari , cosa abbiano rivelato di utile alle indagini non è stato reso noto. Si sa che le indagini sono serrate ma anche complicate. I militari sanno dove si è svolto il pestaggio (il giovane aveva la faccia tumefatta e probabilmente è stato colpito più volte con una mazza) terminato con lo sparo ad una gamba. Sanno anche che i due che successivamente hanno portato il connazionale ferito all'ospedale, non erano presenti al tentato omicidio. Il che fa supporre, ma è solo una deduzione logica, che i due siano stati informati che di ciò che era successo e siano andati a “raccoglierlo” esanime per poi portalo in ospedale. Ma è una supposizione.

IL RACKET Quel che è certo è che i carabinieri stanno indagando passando al setaccio il mondo legato al racket della droga e della prostituzione, cercando di inquadrare i legami tra il ferito e le bande presenti sul nostro territorio, incrociando i dati in archivio e quelli nuovi, ricavati da testimonianze e dalle ultime indagini effettuate in questo settore anche da altre forze. Spesso affari legati al traffico di droga e ai giri di prostituzione sono ad appannaggio di sodalizi di persone albanesi: non per niente è assodato che a rifornire quelli che poi, a loro volta, riforniscono i medi e i piccoli spacciatori a Modena e provincia, sono proprio bande albanesi. I militari, sotto l’egida della Procura, stanno indagando in questo senso, cercando collegamenti utili. —