Gazzetta di Modena

MODENA. Delitto di San Donnino, i carabinieri stanno seguendo una pista investigativa che a quanto pare dà frutti: senza svelare i risultati, il comandate provinciale colonnello Giovanni Balboni lo ha spiegato ieri nel corso di un incontro con la stampa annunciando che le indagini sono in fase avanzata. «Se in questi giorni siamo rimasti in silenzio, è stato per completare l’attività investigativa intorno al caso della giovane trovata carbonizzata. Presto renderemo noti i risultati. Ci saranno sorprese».

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LA PROCURA:" NESSUNA INFORMAZIONE ALLA STAMPA"

La procura, l'arma dei carabnieri, i ris sono mobilitati nelle ultime ore convinci di una felice soluzione del caso. A frenare gli entusiasmi però è la Procura di Modena. Il procuratore capo Lucia Musti pur confemrando che le indagini si stanno evolvendo in una direzione concreta si trincera dietro al silenzio stampa sulal vicenda.

Insomma, i carabinieri sono probabilmente arrivati non solo a identificare la vittima ma anche il possibile assassino che l’ha poi bruciata e gettata al margine dello spiazzo vicino al casello di Modena Sud usato come ritrovo per la prostituzione e gli scambisti. Tuttavia, dietro il sorriso del comandante, non trapela nulla. E anche dalla Procura non escono notizie dopo le precisazioni del procuratore Lucia Musti. L’unico aspetto certo è che in questi giorni i carabinieri stanno verificando tutti i dati utilizzabili come prove.

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LA PISTA DEL PIERCING

Ad aiutare gli investigatori è stato sicuramente il piercing trovato al lato del labbro superiore del corpo carbonizzato. Quell’ornamento metallico è diventato un tratto distintivo che fa la differenza: lo portano poche ragazze e questo elemento ha scremato di molto il database sulle giovani scomparse in Italia. E potrebbe essere stato anche utile per le investigazioni dentro il mondo della prostituzione, soprattutto quella italiana e dell’Est Europa, nonostante l’enorme flusso di spostamenti di giovani prostitute che, da un luogo all’altro, finiscono sui marciapiedi del Nord Italia e anche di Modena tra il Tempio e la Fossalta. Il vantaggio degli investigatori sui media è servito insomma a condurre ricerche con discrezione individuando alcuni sospetti. L’ambiente in cui si è concluso il delitto - quello in cui è avvenuto resta finora sconosciuto - è quello della prostituzione, ma non è detto che la vittima ne facesse parte: il cadavere è stato oltraggiato dal rogo dopo la morte in quel luogo che ha un significato simbolico, anche se sfuggente. Potrebbe essere stato un gesto visibile, se non plateale, davanti a frequentatori che a qualunque ora lì praticano sesso a pagamento e perversioni ma cosa voleva significare? Era una minaccia rivolta ad altre ragazze di strada o era un gesto di disprezzo contro la vittima?

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Ieri, poi, si sono svolti ulteriori esami alla Medicina Legale. A quanto è dato sapere, dalle radiografie condotte sul corpo ischeletrito e carbonizzato non sono emersi segni evidenti di violenza , come fratture o tagli ossei. Ma, come è noto, ciò significa poco per un medico legale: saranno gli esami successivi in laboratorio a fornire altri elementi più importanti per capire. —