Gazzetta di Modena

Incessanti allarmi Le difficili condizioni dei rifugi sotterranei

Incessanti allarmi Le difficili condizioni dei rifugi sotterranei

Segue da pag. 21“Sotto la Bonissima, tra le persone presenti c’erano anche alcuni parenti e le mamme di quei tre disgraziati. Piangevano, e le Brigate nere li tenevano fermi, li tenevano lontano. Mi...

30 novembre 2017
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Segue da pag. 21

“Sotto la Bonissima, tra le persone presenti c’erano anche alcuni parenti e le mamme di quei tre disgraziati. Piangevano, e le Brigate nere li tenevano fermi, li tenevano lontano. Mi ricordo gli spari del plotone d’esecuzione e il comandante che disse: “Puntare, mirare, fuoco”. Vidi il gesto, la spada luccicante che il comandante abbassò, e il plotone che aprì il fuoco. Ricordo il rumore degli spari e lo stesso comandante, non contento, che gli sparò a sua volta alla testa. Al pomeriggio in Piazza non c’era più nessuno. C’erano solo i tre morti per terra con una sentinella che li sorvegliava. Li lasciarono lì, scoperti, dal mattino alla sera, perché volevano che la gente vedesse, per spaventare la popolazione”.

Alfonso Piazza era nato ad Agrigento il 27 luglio 1919, sottufficiale dell’aeronautica militare, renitente alla leva della Repubblica Sociale e partigiano. Emilio Po era nato a Modena il 9 luglio 1916, falegname, partigiano. Dopo l’8 settembre rientra a Modena, si avvicina ai nuclei del P.C.I. e contribuisce a formare il G.A.P. n. 1 fin dal 15 ottobre 1943 con il nome di battaglia di “Otello”: sfrutta a lungo le competenze sugli esplosivi nel laboratorio clandestino di via San Vincenzo per preparare gli ordigni della Resistenza. Lo arrestano mentre sta entrando nel laboratorio clandestino, e lo torturano. Ha ricevuto la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria. Giacomo Ulivi era nato a Parma il 29 novembre 1925, studente. Si oppone apertamente al fascismo di Salò e viene arrestato. Fugge dal carcere e si rifugia a Modena; si avvicina al Partito d’Azione, sostiene la Resistenza e testimonia l’impegno politico con splendide lettere. Fermato per la seconda volta, riesce a salvarsi, ma il terzo arresto gli è fatale. Ha ricevuto la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria.

Rolando Bussi

bussirolando@gmail.com

(4, continua)