Gazzetta di Reggio

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«Io in politica? Se me lo chiederanno...»

di Chiara Cabassa
«Io in politica? Se me lo chiederanno...»

È bufera su Mirabile, presidente della Caramella Buona, dopo il caso sollevato sulle foto hot di minorenni finite in Rete

11 novembre 2017
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REGGIO EMILIA. Vent’anni fa ha fondato l’associazione La Caramella Buona onlus. Nel 2011 è stato nominato dall’allora ministro Mara Carfagna membro dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pedopornografia minorile. Da qualche settimana è arrivata un’altra nomina dal Parlamento: quella di “lobbista” relativamente alla tutela dei minori e delle donne. In questi giorni, Roberto Mirabile è stato anche protagonista nel salotto di Bruno Vespa per avere denunciato la diffusione sul web di foto hard che alcune ragazzine minorenni di Reggio e Modena avrebbero inviato su una chat di whatsapp. E mentre il suo impegno contro la pedofilia lo porta alla ribalta delle cronache nazionali senza risparmiarlo dalle critiche della Procura per i minorenni di Bologna, c’è anche chi (negli ambienti vicini al centrosinistra) è pronto a scommettere sulla sua “discesa in campo” alle prossime elezioni amministrative con una propria lista civica.

Mirabile, partiamo dalle accuse mosse nei suoi confronti dalla Procura per i minorenni: perché ha preferito diffondere lo scandalo sui media invece di denunciarlo all’autorità giudiziaria?

«Mi fa molto piacere che la Procura abbia preso in mano la situazione ma la nostra parte, parlo della Caramella Buona, l’abbiamo fatta comunicando quanto accaduto alla Polizia postale. D’altra parte il comune cittadino, quando deve presentare una denuncia all’autorità competente, solitamente non si rivolge alla Procura. Va detto che la nostra segnalazione per qualche giorno non è stata valutata attentamente alla Polizia postale mentre tutto è cambiato quando i media se ne sono occupati».

Quindi in questo momento si sente ingiustamente attaccato dalla Procura?

«Non lo prendo come un attacco al sottoscritto quanto un attacco nei confronti della categoria dei giornalisti che fanno opera di tutela dei cittadini, in questo caso dei minori. Grazie all’intervento dei media la diffusione e l’archiviazione del materiale pedopornografico è stata bloccata. L’obiettivo a tutela dei minori era questo ed è stato raggiunto. Le polemiche fuori tempo massimo non aiutano».

Da una parte le accuse della Procura, dall’altra le voci che si rincorrono sulla sua sovraesposizione mediatica propedeutica a un suo impegno politico. A partire dall’intervento sulla Gazzetta di Marco Vassalotti di Possibile. Cosa ne pensa?

«È gravissimo che qualcuno si permetta solo di accostare un fatto serio come la diffusione sul web di foto hard di minorenni alla politica. Quanto alle infamanti dichiarazioni riportate dalla Gazzetta di un tizio che non conosco e non mi interessa neanche conoscere (ma probabilmente lo vorranno fare i miei avvocati), spero che questa persona si renda conto delle assurdità scritte, essendo orribile accostare ipotesi complottiste strumentalizzando un tragico caso di pedopornografia con questioni di politica. È assurdo e patetico»».

Se invece le chiedessi, a prescindere dalla cronaca recente, se entrare in politica rientra tra i suoi obiettivi, cosa risponde?

«Le rispondo che se me lo chiederanno potrò valutarlo ma non sarò sicuramente io a propormi ad alcuno».

Non ha mai nascosto la sua vicinanza al centrodestra e proprio la prossima settimana parteciperà a un convegno sulla sicurezza a Reggio Emilia insieme a Flavio Tosi di “Fare!”. Nessuna valenza politica?

«I comitati mi hanno chiesto di partecipare a un incontro durante il quale si parlerà di sicurezza a Reggio. E partendo dalla convinzione che per la sicurezza a Reggio qualcosa si fa, ma non abbastanza, ho deciso di intervenire. Ma la presenza di esponenti della destra piuttosto che della sinistra è del tutto ininfluente».

Restando alla politica, è da poco stato nominato lobbista dal Parlamento. Anche questo non è rilevante?

«No. Lobbista lo sono diventato, e ne sono orgoglioso, grazie ai 20 anni di impegno contro la pedofilia e i reati sex offender. E di questo mi occuperò».