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Mezzo chilo di coca, due arresti in città

Mezzo chilo di coca, due arresti in città

Duro colpo alla criminalità albanese: scovati anche un laboratorio in via Perugino e un cellulare anti-intercettazioni

02 giugno 2018
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REGGIO EMILIA. Mezzo chilo di cocaina destinato alla piazza reggiana è stato sequestrato dalla Squadra Mobile, che in queste ore ha messo a segno un altro duro colpo ai danni dello spaccio di droga. Polvere bianca di qualità, scovata grazie a indagini serrate che in poco tempo hanno permesso di incastrate un piccolo spacciatore e risalire al trafficante di medio taglio che riforniva la rete sfruttando un laboratorio in città, in via Perugino, a Pieve Modolena, dove nascondeva 321 grammi di cocaina.

Una vicenda che ha inizio giovedì, quando gli agenti della Mobile, durante un servizio antidroga, hanno individuato Sila Ludovic, albanese di 27 anni da pochi giorni in città con un visto turistico rilasciato dal paese d’origine e in scadenza a luglio. Gli agenti in borghese avevano fiutato un possibile risvolto legato allo spaccio: hanno quindi deciso di perquisire l’albanese, incensurato, estendendo anche il controllo nell’appartamento in affitto che occupava dal suo arrivo a Reggio. Lì hanno trovato 11 grammi di cocaina suddivisa in tre involucri, 400 euro in contanti e materiale per il confezionamento e la preparazione delle dosi da smerciare. Una quantità modica, segno che si trattava di un pesce piccolo, terminale però di un sistema di spaccio messo subito sotto la lente. Lo spacciatore è stato quindi arrestato e ieri è comparso davanti al giudice Andrea Rat, difeso dall’avvocato Federico De Belvis. Per lui è stato disposto il divieto di dimora a Reggio. Davanti al giudice non ha detto nulla.

Gli uomini della Squadra Mobile, raccolti alcuni indizi fondamentali, hanno continuato le indagini riuscendo ad individuare un trafficante, fornitore del pesce più piccolo. Si tratta di Mischi Luan, 58enne sempre albanese, residente a Reggio, che viveva da solo in un appartamento. Uno straniero regolare sul territorio, trovato però in possesso di 452 grammi di cocaina suddivisi in 28 involucri. Il trafficante nascondeva gran parte della droga in un nascondiglio segreto, in una abitazione diversa da quella indicata come sua residenza. Un appartamento in via Perugino dove sono stati trovati ben 321 grammi di droga suddivisa in 5 involucri, macchinette per il confezionamento sottovuoto, quattro bilancini di precisione e manoscritti che documentavano le sue vendite all’ingrosso ed al dettaglio.

In tutto, quindi, è stato sequestrato quasi mezzo chilo di cocaina, oltre a mille euro, due telefoni cellulari e numerose sim card. Il rifornitore si era dotato di un vero e proprio laboratorio con tutta la strumentazione utile per poter organizzare la fase finale dello spaccio. È stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: ieri mattina è stato interrogato in carcere dal gip reggiano Cristina Beretti – e difeso dall’avvocato Alessandro Falzoni del foro di Ferrara – affermando di avere problemi di gioco. Luan è già noto alle forze dell’ordine per precedenti di un certo peso: in particolare è stato condannato per omicidio doloso, per associazione a delinquere, per detenzione di armi e per sfruttamento della prostituzione e appunto per reati in materia di stupefacenti.

Nel corso delle indagini gli investigatori hanno rivolto la loro attenzione anche su un altro albanese di 37 anni, considerato vicino alla criminalità albanese. Con se non aveva droga ma un cellulare privo di Imei, codice identificativo senza il quale l’apparecchio riassemblato rende impossibile l’intercettazione. La scientifica lo sta analizzando per comprendere come funziona e chi lo ha fabbricato.

Enrico Lorenzo Tidona

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