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Di Maio ospite a FestaReggio? Dopo l’invito il Pd adesso frena

Evaristo Sparvieri
Di Maio ospite a FestaReggio? Dopo l’invito il Pd adesso frena

Castagnetti ha già detto no. Manghi, presidente della Provincia: «Forti dubbi» Poco convinto anche Andrea Rossi, storico organizzatore di Villalunga

22 luglio 2018
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«Ho dubbi abbastanza marcati. Non voglio dire che sia un errore, ma credo che prima di tutto nelle feste serva una seria riflessione sul Pd». Così il presidente della Provincia, Giammaria Manghi. «Se questo può essere un modo per riportare il M5s nel confronto democratico non ci vedo nulla di male». Così il deputato e sottosegretario alla Regione, Andrea Rossi, storico organizzatore di Villalunga. C’è perplessità nel Pd reggiano sull’ipotesi di incontrare fra gli stand di FestaReggio il vice premier, Luigi Di Maio, invitato a un dibattito con la vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini.



La mail è stata inviata qualche giorno fa. E da via Gandhi sono in attesa di una risposta. Ma l’invito – replicato anche dalla festa nazionale di Ravenna – ha già suscitato reazioni contrastanti. E se la capogruppo M5s in Sala Tricolore, Alessandra Guatteri, si è mostrata favorevole ad una partecipazione del leader pentastellato, chiudendo le porte a ipotesi di alleanza, diversa la reazione dell’ex parlamentare, Pierluigi Castagnetti.



Castagnetti ha bollato gli inviti a Di Maio come «ridicoli», sottolineando l’errore di «offrire quel po’ che resta di propria base alla propaganda altrui». Uno scenario che potrebbe portare al paradosso di vedere le feste de l’Unità più disponibili a ospitare il leader M5s che l’ex segretario Matteo Renzi, il cui nome non è presente neanche a Villalunga, suo storico feudo, che da anni ospita la festa regionale del partito.



«A Villalunga abbiamo chiamato il gruppo dirigente del Pd, il presidente della Regione, l’ex presidente del Consiglio, ex ministri. Matteo è sempre il benvenuto – smorza la polemica Andrea Rossi, che nella segreteria Renzi è stato responsabile dell'organizzazione – sa che c’è la festa: ha fatto la scelta comprensibile di fare un appuntamento alla festa nazionale e di dedicarsi alla festa del suo collegio. Non ci vedo nessun elemento di particolare scandalo. Distinguere gli ospiti in categorie e sottocategorie credo sia solo un tentativo di cercare divisioni interne che nella realtà non esistono». Quanto all’invito rivolto da FestaReggio a Di Maio, «ben venga il confronto, ma non posso dimenticare che il M5s in questi anni ha inquinato il dibattito politico, smontando e picconando le istituzioni. Un atteggiamento avuto anche nei confronti delle nostre feste».



Parere simile anche per il presidente della Provincia Manghi: «In termini di “scuola politica”, ci può stare che in una kermesse si possano chiamare personaggi di altre formazioni – spiega – ma l’invito alla festa dovrebbe avvenire all’interno di un contesto in cui si dovrebbe palesare un segnale del M5s di disponibilità ad interloquire. Francamente questo segnale non lo vedo. Non c’è da parte mia una contrarietà pregiudiziale, ma penso che le nostre feste debbano essere soprattutto occasioni di confronto con iscritti e militanti per elaborare spunti e riflessioni. Il Pd viene prima di tutto. E bisogna innanzitutto ritrovare la nostra capacità rappresentativa, anche perché siamo davanti a una tornata di elezioni amministrative con 32 Comuni su 42 al voto, decisiva per le sorti del nostro territorio». —