Gazzetta di Reggio

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«Il governo a ottobre dirà di no alla Cispadana autostrada»

«Il governo a ottobre dirà di no alla Cispadana autostrada»

Reggiolo, attacco di Zanichelli e Piccinini (M5s) dopo l’annuncio della Regione sul progetto. «In corso accertamenti costi/benefici, serve una strada a scorrimento veloce»

25 agosto 2018
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REGGIOLO. Se la Regione, con una nota a firma dell’assessore ai Trasporti Raffaele Donini diffusa nella giornata di giovedì, assicura che nel 2019 per l’autostrada Cispadana sarà l’anno del progetto definitivo e del piano economico-finanziario «con il contributo della società che ha vinto la gara», il Movimento 5 Stelle, forza al governo, frena sul percorso di marcia per il progetto di cui in Emilia si parla da non meno di 50 anni e che dovrebbe collegare l’autostrada del Brennero, dal casello di Reggiolo, a Ferrara. Un’opera che negli ultimi dieci anni ha visto anche la costituzione di comitati che, in particolare nel tratto Modenese, criticano il tracciato e la scelta autostradale.

«NON S’HA DA FARE». E lo fa con una nota a firma del parlamentare reggiano Davide Zanichelli e Silvia Piccinini, capogruppo in consiglio regionale.

«Le pressioni che l’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini sta facendo con il governo per il progetto della Cispadana non avranno esito positivo”» sono le parole dei due pentastellati, contenute in una nota divultaga ieri.

«Il Governo sta attuando le valutazioni costi/benefici su tutte le grandi opere e darà risposta definitiva a ottobre ma siamo convinti che verrà confermata la posizione del M5S: l’autostrada non s’ha da fare. Serve una strada a scorrimento veloce - sottolineano i due - e i risparmi devono andare in manutenzione. Il governo non contribuirà alla realizzazione di un'opera inutile».

SPRECO DI RISORSE. «Questo perché non solo sarebbe uno spreco di risorse in questo preciso momento ma perché gli stessi cittadini di quelle zone, da Reggiolo a Ferrara, non vogliono la creazione di questa autostrada, poiché la reale esigenza del territorio è quella di avere una strada a scorrimento veloce che connetta i territori anzichè scavalcarli», proseguono.

«È bene che il Pd capisca che l’era di “costruire tanto per costruire” è finita. A deciderlo sono stati i cittadini il 4 di marzo. Quello però che ci si aspetterebbe da amministratori pubblici come l’assessore Donini è che una volta ogni tanto si guardasse agli interessi della collettività e non sempre e solo a quello delle cooperative amiche - prosegue la nota di Zanichelli e Piccini - La volontà deve essere quella di limitare il consumo del suolo, di limitare lo spreco esagerato di denaro pubblico e di investire le risorse per le opere di reale necessità per i cittadini. Allora, invece di un’autostrada da oltre 1,3 miliardi di euro, basta una strada a scorrimento veloce. E i risparmi vengano direzionati in manutenzione e sicurezza. Non vogliamo una nuova Bre-Be-Mi».

MEGLIO Ri QUALIFICARE. «Bisogna piuttosto riqualificare, rivalorizzare e mettere in sicurezza con opere di manutenzione il grande patrimonio infrastrutturale esistente che abbiamo in Italia e che è stato da troppi anni trascurato. Da qui esortiamo la regione Emilia-Romagna a convocare speditamente un tavolo di coordinamento con le istituzioni territoriali per rispondere al Mit entro il primo settembre, come richiesto dal sottosegretario Dell’Orco, segnalando le infrastrutture che necessitano di intervento» concludono i portavoce del Movimento 5 Stelle. —

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