Gazzetta di Reggio

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Bancarotta e riciclaggio Ancora quattro arresti Sequestrati 10 milioni

Evaristo Sparvieri
Bancarotta e riciclaggio Ancora quattro arresti Sequestrati 10 milioni

Il blitz ieri all’alba della Mobile e della Finanza nell’ambito dell’operazione Billions Sigilli posti anche al 7000 Caffè. Gli atti sono stati trasmessi anche alla Dda

12 settembre 2018
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Un «vorticoso giro di false fatturazioni». E una pluralità di reati di natura fiscale, dalla bancarotta fraudolenta al riciclaggio fino al reimpiego. Si indaga anche per associazione a delinquere. E la procura ha inoltrato gli atti alla direzione distrettuale antimafia. Sono gli esiti dell’operazione Billions, il blitz scattato ieri all’alba che ha portato all’arresto di quattro persone e al sequestro preventivo per equivalente di beni e società riconducili agli indagati pari a dieci milioni di euro, portando alla luce un giro di false fatturazioni quantificato in oltre 80 milioni.



A finire ai domiciliari Salvatore Innocenti, 41 anni nato ad Augsburg (in Germania), Pasquale Mazzei (41 anni nato a Crotone), Salvatore Ruggiero (44, nato a Cutro) e Giuseppe Aloi (nato in Germania). Quest’ultimo compare anche nell’inchiesta Aemilia contro la ’ndrangheta, il cui processo sta per concludersi nell’aula speciale allestita nel Palazzo di giustizia. In Aemilia, i pm della Dda hanno chiesto nei suoi confronti una condanna a 8 anni e 10 mesi per impiego di denaro, di beni o utilità di provenienza illecita.



Tra i beni sequestrati ieri, il 7000 caffè di viale Martiri di Piazza Tien An Ammen. Secondo gli inquirenti il locale è fittiziamente intestato a Sabrina Maria Camposano, ex moglie di Innocenti, indagata e considerata prestanome. Il bar è ritenuto oggetto di reimpiego di proventi illeciti conseguiti attraverso frodi fiscali che venivano così “ripuliti” con il reinvestimento nell’attività commerciale.



Il blitz, su disposizione del gip del Tribunale di Reggio, è stato condotto dagli agenti della Mobile e dagli uomini della Finanza, coordinati dal pm, Giacomo Forte, a seguito della precedente inchiesta “House of Cards”, che nel 2015 aveva portato a misure cautelari nei confronti di 6 persone accusate di associazione finalizzata all’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Con la chiusura delle indagini, le attività investigative sono tuttavia continuate in un altro filone, concentrando le indagini in particolare sul nucleo della famiglia Innocenti, «dedito sistematicamente ad attività di frode fiscale», portando alla luce ciò che è definito «un rilevante e sistematico ricorso al fenomeno della emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti»: una nuova indagine, per la quale il pm Forte ha costituito un pool investigativo ad hoc, coniugando le attività di Mobile e Finanza.



Le perquisizioni sono scattate ieri in diverse abitazioni, in città e provincia. Ma l’inchiesta è ancora in corso e, per questo motivo, c’è il massimo riserbo da parte degli inquirenti. Le indagini coinvolgerebbero una quarantina di persone – la maggior parte di Reggio, ma anche di Parma, Modena, Sassuolo e Cremona – e diverse società, vere o presunte, attive in diversi settori, dall’edilizia all’informatica. Nel corso delle indagini, sono stati sequestrati in flagranza di reato di riciclaggio anche 120mila euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di falsa fatturazione. Parte della somma è stata ritrovata nascosta negli infissi delle tapparelle in disponibilità di Innocenti, uno degli arrestati.



Le modalità operative di quello che viene considerato un vasto sodalizio criminale ruotava attorno a un a dozzina di società “cartiere”. Fondamentali, nel corso delle indagini, le intercettazioni, nel corso delle quali i “fatturieri” dispensavano consigli anche ad altre persone pronte a “lanciarsi nel business” delle false fatturazioni, fornendo indicazioni sui rilevanti guadagni giornalieri realizzabili individualmente, quantificati anche in mille euro al giorno: conversazioni captate dagli inquirenti nelle quali, commentando le attività illecite, le persone intercettate si complimentavano reciprocamente per il giro di affari messo in piedi, parte del quale è stato stroncato ieri con il via libera alle prime misure cautelari e patrimoniali. —