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Tra Reggiana e Sassuolo il derby al veleno continua

di Massimo Sesena
Tra Reggiana e Sassuolo il derby al veleno continua

La società granata: «Ecco cosa ci tocca subire dai proprietari dello stadio». Il sindaco Vecchi: «Ho favorito la trattativa ma Piazza ha preferito lo scontro»

07 marzo 2018
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REGGIO EMILIA. Chi pensava che la furia di Mike Piazza si fosse spenta venerdì scorso; chi aveva bollato l’uscita del patron della Reggiana a due giorni dal voto come un tentativo di entrare a gambatesa anche nell’agone delle politiche. Tutti smentiti: il caso dell’affitto dello stadio, la guerra sempre meno fredda tra Reggiana e Sassuolo, è ancora all’ordine del giorno. E ieri a farla rimanere d’attualità ci hanno pensato, la Reggiana stessa e il sindaco di Reggio Luca Vecchi. E mentre la Reggiana torna ad accusare il Sassuolo, il sindaco replica a Piazza.

La versione del sindaco. Bersaglio di Mike-la-furia (e salvato soltanto da una traduttrice che ha preferito una asettica sintesi alle colorite espressioni yankee del presidente granata), ieri Luca Vecchi ha ribadito a Telereggio la sua posizione sulla vicenda dello stadio: «Nelle settimane scorse - ha raccontato Vecchi durante la trasmissione Decoder di Gabriele Franzini - ho incontrato un emissario della Reggiana, il responsabile commerciale Daniele Rocchi che mi ha rappresentato la preoccupazione della Reggiana per una ipotesi di sfratto che la proprietà dello stadio avrebbe voluto mettere in atto. A quel punto - ha spiegato il sindaco - ho fatto quello che era lecito, ovvero ho chiamato la dirigenza del Sassuolo e mi sono adoperato perché vi fosse da parte loro la disponibilità a trattare con la Reggiana. Da parte loro ho ricevuto immediatamente la disponibilità ad incontrare i vertici della Reggiana. Gli stessi rappresentanti del Sassuolo mi avevano inoltre rassicurato circa il fatto che l’ipotesi di uno sfratto non era mai stata realmente all’ordine del giorno. Quando ho comunicato alla Reggiana che c’era questa possibilità di dialogo mi hanno risposto che Mike Piazza aveva indetto la conferenza stampa».

Quattro interlocutori. «Così sono andati i fatti - ha detto Vecchi - Senza contare che da quando è sul tavolo il tema dell’affitto dello stadio, io ho incontrato la Reggiana 4 volte. E per quattro volte ho parlato con quattro interlocutori: prima Franzone, poi Magnani, quindi Philipakos e adesso Rocchi. E nessuno di questi era mai al corrente di quello che era lo stato dell’arte».

Poi Vecchi torna sul suo ruolo in questa diatriba. «Io sono tra coloro che reputa che Mike Piazza stia facendo molto per la Reggiana e il Comune ha dimostrato in più di una occasione di voler collaborare. Due esempi recenti: la trasferta degli Under 17 granata in Sudafrica, acosto zero per la Reggiana grazie ai buoni uffici del Comune e il bando per la gestione del Mirabello vinto proprio dalla cordata della Reggiana».

La versione della Reggiana. Intanto però, la tensione tra Reggiana e Sassuolo non accenna a placarsi e proprio ieri la società granata è tornata a far sentire la sua voce. E lo ha fatto con un comunicato che è un dettagliato cahier de doleances di tutte le questioni che stanno dentro al dossier stadio.

Invero, se venerdì scorso Piazza l’aveva buttata sul piano morale («Non vogliamo la carità, pretendiamo rispetto,vogliamo pagare il giusto» aveva tuonato battendo i pugni sul tavolo, ieri con la nota, la Reggiana mette nero su bianco - forse per la prima volta - le voci che sono fonte di tensione. In primo luogo, il carattere basic dell’affitto che consente alla Reggiana di utilizzare lo stadio solo per le partite e mai, ad esempio, per allenamenti o rifiniture pre-partita. Ma questo potrebbe anche risultare un particolare trascurabile se non fosse che «a partire dal giugno 2016, cioè da quando la famiglia Piazza ha acquisito la maggioranza delle quote di Reggiana Calcio, la società proprietaria dello stadio ha raddoppiato il costo per l’utilizzo dell’impianto». Vero? Formalmente no, in sostanza sì. Di fatto da quel periodo la Reggiana non percepisce più una sponsorizzazione da parte del Sassuolo. Era un contributo che rendeva meno pesante la pigione che la Reggiana Calcio pagava l’affitto dell’impianto. E il Sassuolo aveva anche fornito una spiegazione per la revoca di quella sponsorizzazione: «Ci siamo stancati - aveva detto Carnevali - dei cori di insulti da parte degli ultrà della Reggiana».

Sarà per colpa di questi cori o perché il Sassuolo cerca semplicemente di far fruttare un bene che se all’inizio si è rivelato un affare, ora rischia di rivelarsi un boomerang visti imagri incassi di quest’anno con i neroverdi nei bassifondi della classifica. Alla fine il risultato non cambia: «la Reggiana è costretta a sostenere per il regolare svolgimento delle gare casalinghe oneri ulteriori per oltre 230.000,00, che si vanno ad aggiungere ad un costo d’affitto dell’impianto che risulta addirittura maggiore». Del resto, che la società proprietaria dello stadio abbia un problema di rientrare nei costi lo dimostra anche da un altro aspetto. Il fatto che per contratto abbia deciso di tenersi anche i proventi del bar aperto durante le partite della Reggiana senza prevedere una partecipazione a questi utili da parte della società granata. Infine la trasparenza: nella nota la Reggiana denuncia come «ad oggi non ha mai ricevuto una rendicontazione puntuale e precisa dei costi relativi ai servizi e non e ha mai potuto prendere visione. Ad oggi Reggiana Calcio si trova nella posizione di averli subiti».

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