Genova

(bussalino)

Il Governo: "Su Ilva proposta irricevibile, tutto da rifare"

A Genova la Fiom scioglie il presidio davanti alla Prefettura: "Lo sciopero ha vinto. Se qualcuno prova a fregarci ritorniamo ma più arrabbiati"

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"La proposta dell'azienda su salario ed inquadramento dei lavoratori è irricevibile". E' quanto scrive sul suo profilo twitter il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. "Tavolo aggiornato", scrive dopo lo stop dell'incontro su Ilva al Ministero da lui guidato.
Per gli operai dell’Ilva di Genova è una boccata d’ossigeno, anche se non è la certezza che i 600 esuberi verranno ritirati e ai lavoratori che resteranno nel gruppo verrà riconosciuta l’anzianità aziendale.
La notizia proveniente da Roma è comunque servita a far rientrare il presidio dei lavoratori che dopo aver percorso in corteo il ponente e aver bloccato il traffico cittadino avevano dato l’assedio alla prefettura.
"A Genova gli scioperi hanno vinto. Il governo ha chiesto a Mittal di riscrivere la lettera con la procedura e gli esuberi grazie agli scioperi. Quindi gli scioperi hanno vinto. Per il momento ci fidiamo come abbiamo sempre fatto ma siamo all'inizio della partita. Se qualcuno cerca nei prossimi giorni di fregarci torniamo qui più arrabbiati". Lo ha detto il segretario provinciale della Fiom Cgil Bruno Manganaro. "Adesso chiediamo un incontro urgente al governo. Il presidio è sospeso”.
  «ArceloMittal rispetti gli impegni assunti soprattutto quelli sul mantenimento dei livelli di stipendi e d'inquadramento dei lavoratori» Cosi il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda uscendo dal Mise dopo lo stop al tavolo sull'Ilva. Di fronte alle richieste del ministro, riferiscono i sindacati, i rappresentanti di Arcelor Mittal hanno detto di non avere il potere per trattare e di dover consultare l'azionista. A questo punto Calenda ha deciso di aggiornare il tavolo.
Questo il testo della lettera inviata al Governo dopo la riunione in prefettura stamani a Genova.
"Le istituzioni genovesi firmatarie dell'accordo di programma del 2005 ritenuti i patti allora sottoscritti vincolanti per le parti esprimono preoccupazione per il proprio mancato coinvolgimento nelle trattative legate al futuro di Ilva". Le istituzioni chiedono al governo "l'urgente convocazione di un tavolo di confronto tra i sottoscrittori del suddetto accordo al fine di valutare le ricadute della vertenza in corso sugli obblighi derivanti dall'accordo di programma". La lettera è stata firmata  dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dal sindaco del Comune e della città metropolitana Marco Bucci, il presidente dell'autorità Signorini - assente - e tutte le sigle sindacali generali e di categoria presenti all'incontro".

Seicento lavoratori a rischio e una città mobilitatata. La storia di Ilva e della città di Genova ha vissuto un altro capitolo carico di tensione. Era iniziato alle 8,30 il corteo dei lavoratori dello stabilimento Ilva di Genova Cornigliano. Il corteo era aperto dallo striscione 'Pacta servanda sunt' che ricorda l'accordo di programma 'violato' dal nuovo proprietario del gruppo Ilva, la cordata AmInvestCo formata dal leader mondiale della siderurgia Arcelor Mittal e dall'italiana Marcegaglia. Con i lavoratori in corteo anche tre mezzi pesanti sui quali sono stati issati striscioni di protesta. Dietro ai mezzi alcune centinaia di lavoratori. Il corteo da Cornigliano aveva raggiunto in centro a Genova per un presidio sotto la prefettura. Al corteo si erano aggiunte le delegazioni dei lavoratori di Ansaldo Sts e Ansaldo Energia, Fincantieri, Ericsson, i lavoratori del porto, una rappresentanza dei vigili del fuoco e i lavoratori di Riparazioni navali.