Genova

Liguria, M5S all'attacco: "Il canone Rai per finanziare la tv locale amica"

Tosi: "Nella delibera sull'autonomia il regalo di Toti"

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«La Regione vuole usare una parte del canone Rai per finanziare una tv privata locale: quella che le è più amica » : il Movimento Cinque Stelle va all’attacco della delibera sull’autonomia della Liguria votata dalla giunta Toti alla fine dell’anno, con cui la Liguria entra nella rosa delle Regioni ( con Lombardia, Emilia, ma anche Piemonte, che proprio ieri ha approvato in giunta la delibera sull’autonomia) che chiedono più margine gestionale rispetto al governo centrale. Una delle aree in cui la delibera rivendica più autonomia è “ ordinamento della comunicazione”: si chiede al governo, esplicitamente, di poter versare parte del canone Rai a emittenti locali. E recita così: “ In numerose occasioni, anche legate ad eventi naturali (es. alluvioni), infatti, le emittenti locali hanno svolto un ruolo centrale di informazione e di servizio pubblico che deve essere riconosciuto e valorizzato”. Proprio questo passaggio finisce nel mirino del gruppo regionale M5S: « Una definizione molto circostanziata, quella di emittenti locali, data nella delibera - attacca Fabio Tosi, portavoce regionale M5S - così circostanziata che descrive precisamente una sola emittente locale. Quel preciso riferimento alle alluvioni rimanda ovviamente a Primocanale, televisione privata vicina al governatore », anche perché ex patron dell’emittente televisiva è stato l’imprenditore da sempre vicino al centrodestra Maurizio Rossi, senatore eletto con Scelta civica, poi passato al Gruppo Misto. Lo stesso Rossi peraltro annuncia sul sito di Primocanale di partecipare “come opinionista” a una serie di trasmissioni dell’emittente dedicate alla campagna elettorale e alle prossime elezioni politiche. Tosi inquadra: « Nella delibera sull’autonomia, la giunta e il presidente Toti scrivono che “si vuole incrementare il sistema dell’informazione locale ... con obiettivo di migliorare la qualità della comunicazione ... favorire l’incremento occupazionale”, tutti obiettivi condivisibili, se non arrivasse, come una doccia fredda, quel passaggio che emerge proprio per favorire un’emittente sola » . Inoltre, evidenzia Tosi, con l’introduzione del canone Rai in bolletta, poiché sono state incrementate le entrate, « esiste già il “ fondo per il pluralismo e innovazione dell’informazione in favore delle emittenti televisive e radiofoniche locali” che sono appunto realtà private - spiega il portavoce M5S - si tratta dunque di una parte del canone che viene destinato alle emittenti locali. Uno stanziamento fino a 50 milioni di euro dei 100 milioni recuperati dall’evasione del canone Rai, che si andranno a sommare alle risorse già previste per il sostegno alle emittenti locali: certo, vengono fissati ben precisi requisiti di ammissibilità e non si favorisce nessuno».
Proprio oggi pomeriggio, nella sede romana della Regione Liguria, in piazza Madama, il presidente della Regione Giovanni Toti ha convocato una conferenza stampa, successiva all’incontro che questa mattina il governatore avrà con il sottosegretario Gianclaudio Bressa, che stabilirà quale sarà il percorso della Liguria nella strada dell’autonomia (se sarà “accorpata“ a Lombardia ed Emilia, oppure se dovrà iniziare un iter nuovo). Anche questo passaggio fa inferocire i 5 stelle: « Il presidente Toti scavalca il consiglio regionale - punta Tosi - perché solo venerdì, in aula, è prevista la prima presentazione della delibera, su cui il Consiglio non si è ancora pronunciato. Senza il parere del consiglio, però, Toti va a trattare con il governo » . E il Movimento Cinque Stelle che pure ha depositato per primo una richiesta di referendum popolare per l’autonomia della Liguria ( battendo sul tempo l’altra richiesta depositata in Regione e presentata dalla Lega Nord) non ci sta: «Toti scavalca il consiglio regionale e, come aveva deciso nelle ultime settimane, scavalca definitivamente anche la popolazione della Liguria, rinunciando al referendum. Se ne infischia della nostra richiesta, così come pure di quella del suo alleato, la Lega Nord». Del resto, analizza Fabio Tosi, tutta la delibera per l’autonomia « rimbomba, così come è costruita, di tautologia- dice il portavoce grillino - vi sono contenute parecchie richieste che di fatto esistono già per la Liguria, in termini di autodeterminazione. A cominciare dalla tutela dell’ambiente: basterebbe applicare tutto quello che già c’è e che non viene applicato e avremmo già l’autonomia che qui si chiede. Molti dei temi per cui Toti chiede più libertà per la Liguria sono mera propaganda - sottolinea Tosi - come per la Sanità, di cui la Regione ha in mano, già, il 90% della materia. Sarà invece difficile ottenere qualcosa sul tema del coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, troppo collegato alla normativa nazionale per essere delegato».