Genova

Corteo antifascista a Genova, il no dell’Anpi

"Spiacenti, non ci sono le condizioni"

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Dalla manifestazione del 3 febbraio si sfila l’associone dei partigiani”: ‘Nessuno pensi di avere esclusive’
Fatti nuovi, frizioni vecchie. La coltellata inferta ad un antifascista da militanti di Casapound, fatto avvenuto ormai una settimana fa, non ha rimosso le ruggini tutte interne alla sinistra nel suo complesso. Rimangono quindi contrapposti due antifascismi, due approcci politici e culturali alla questione che sembrano davvero non essere compatibili; neanche di fronte al primo episodio di violenza avvenito in città.
Alla manifestazione antifascista fissata per il prossimo 3 febbraio, infatti, non aderirà l’Anpi. « Riteniamo che ora più che mai sia necessario sviluppare la maggiore e più ampia unità antifascista possibile tra tutti i soggetti politici e le varie realtà associative e sindacali » , dice l’associazione partigiani. Ma « nessuno ha l’esclusiva della battaglia antifascista o può pensare di essere autosufficiente » . Per questo « non riteniamo ci siano le condizioni organizzative e politiche per dare l’adesione alla manifestazione del 3 febbraio prossimo».
Cosa è successo? Che il comitato “ Genova antifascista” ha detto chiaro e tondo che non sarebbe stata gradita in piazza la presenza del Pd e dei suoi rappresentanti ( « Decidere di escludere a priori questa o quella forza politica e impedire di portare simboli e bandiere non è né inclusivo né democratico. Due elementi che invece sono in questo momento fondamentali per una mobilitazione ferma che escluda anche ogni strumentalizzazione » , è la posizione dell’Anpi).

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