Genova

Minacce fasciste a Spezia, la segretaria della Cgil pubblica i nomi degli stalker

Un crescendo di offese dopo la sua difesa dell'Anpi insultata da Forza Nuova
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Come già aveva fatto la ex presidente della Camera Laura Boldrini contro i suoi numerosi stalker, anche Lara Ghiglione, segretaria della Cgil di Spezia, ha deciso di pubblicare su Facebook i nomi dei suoi stalker neofascisti  che l’hanno offesa e minacciata pesantemente  - con il solito triste ritorno della parola “forni” -  dopo che aveva pubblicamente attaccato gli anonimi codardi autori dello striscione contro i partigiani e l’Anpi appeso nelle scorse ore in una strada della città.
Scrive Ghiglione nel suo post: “Ed ecco a voi il primo campione. Lo metto così nome e cognome perché merita. (Sta commentando il comunicato con il quale la CGIL spezzina ha condannato lo striscione apparso questa mattina a Mazzetta) A parte dirmi che devo finire nel forno (e questo già dice tutto).  Dice che i sindacati devono essere anapolitici (e magari lasciare che i fascisti imbrattino la città)?  Non sarà mai. E domani parte una bella denuncia penale. Iniziamo da qui ...”.

In mattinata il Comitato Provinciale Unitario della Resistenza aveva espresso "forte preoccupazione per lo striscione contro l'Anpi apparso questi giorni in città. Occorre reagire a queste provocazioni realizzando quella vocazione antifascista a cui è ispirata l'intera Costituzione e applicando la legge 20 giugno 1952 n.645 nota come legge 'Scelba' (apologia di fascismo, ndr) e la legge 25 giugno 1993, n. 205 nota come legge 'Mancino' (sulla discriminazione razziale, ndr)".
 
L’attacco alla segretaria della Cgil è stato stigmatizzato anche dal sindaco di centro destra Luigi Peracchini: "Più libri (soprattutto di storia) e meno Facebook. Solidarietà a Lara Ghiglione e a tutte le vittime di chi vigliaccamente scrive di 'appendere, affogare e bruciare' gli avversari. La politica è ben altra cosa". Il sindaco lo ha scritto sul proprio profilo Facebook .
E’ un fatto che da mesi, con il subentro nelle amministrazioni regionale e poi in quelle cittadine (Savona, Genova, Spezia) la violenza verbale e fascista e le nostalgie da ventennio  si sono moltiplicate sui social e hanno visto spesso protagonisti esponenti istituzionali del centro destra. E? anche un fatto che le prese di distanza sono sempre state molto formali, con tanti distinguo, e senza che nessuno dei vertici istituzionali regionale o comunali abbia mai apertamente dichiarato il proprio antifascismo (il sindaco di Genova Bucci ne è l’esempio principale, sempre alla ricerca di quell’equilibrio che lui definisce “non divisivo”).
Sul caso  si è espresso il ministro (ancora per poco) della giustizia Andrea Orlando, che è spezzino: "Ieri contro l'Anpi, oggi contro Lara Ghiglione, contro la Cgil e tutto il sindacato, tante volte contro le sedi del Pd. Inizia sempre così, dobbiamo unirci e fermare questa ondata subito". Sullo striscione, firmato da Lotta studentesca una formazione giovanile vicina a Forza Nuova, il ministro aveva commentato: "atto ignobile, l'ennesimo inquietante episodio di ispirazione fascista che avviene nel giro di poco tempo nella nostra provincia. Tutto questo in un momento in cui il nostro Paese attraversa una fase istituzionale delicata in cui si è realizzata una saldatura tra forze populiste che con la loro retorica divisiva alimentano paure e tensione sociale".