Genova

Il Pd cambia nome alla Festa e si sposta sotto il ponte Morandi

Il segretario Pandolfo: “Vogliamo rompere il silenzio, l’iniziativa si chiamerà Unità per Genova in Valpolcevera”

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«Vogliamo rompere il silenzio, irreale, della Valpolcevera, con il lavoro dei nostro volontari»: quest’anno la Festa dell’Unità del Partito democratico si trasferisce sotto il Ponte Morandi, vicino alla zona rossa, nelle strade di un quartiere dilaniato dalla tragedia, accanto alle persone sfollate, presso le sedi delle aziende che rischiano di subire il contraccolpo del crollo.
Non si chiamerà Festa, ma “Unità per Genova in Valpolcevera” e chiamerà a raccolta tutti i volontari che attendevano alle friggitrici, servivano tra i tavoli, spadellavano cozze, riversandoli nelle vie del Campasso e di Certosa. «I volontari che tradizionalmente erano impegnati nella Festa saranno in prima linea nell’emergenza Genova — dice il segretario provinciale del Pd, Alberto Pandolfo, che in questi giorni sta ultimando l’organizzazione della kermesse trasformata in mobilitazione — le date fissate per la Festa erano dal 12 al 16 settembre, avevamo deciso di organizzare dibattiti e ristorazione a Pontedecimo.
Invece ci spostiamo: a Pontedecimo ci sarà una sorta di campo base, con l’incontro finale, il 16 settembre, con il segretario nazionale Maurizio Martina e la cena per la raccolta fondi per gli sfollati del Morandi: per il resto, l’”Unità per Genova in Val Polcevera” del Pd è già iniziata e si sta solo, ulteriormente, organizzando. I volontari si stanno radunando, siamo pronti a dare assistenza anche ai traslochi, non appena, speriamo, verrà dato il permesso agli sfollati di tornare nelle case solo per recuperare le proprie cose».
Tutti gli ospiti politici, da Sergio Chiamparino allo stesso Martina, che tornerà sull’orlo della zona rossa, tra gli abitanti e gli sfollati, visiteranno il quartiere: «Staranno in mezzo alla popolazione che ha subìto il disastro, incontreranno le aziende che direttamente o indirettamente la tragedia del Morandi ha colpito — dice Pandolfo — porteremo i nostri esponenti nazionali a visitare la realtà di questa emergenza e la necessità di intervenire, concretamente, subito, in tutti i modi possibili. Al Campasso c’è un silenzio irreale, un silenzio che così non è mai stato: noi lo vogliamo rompere, qui la città deve ricominciare a vivere e noi non ci spostiamo da qui».
Per l’“Unità per Genova in Val Polcevera” non ci sarà nessuno stand gastronomico allestito, ma invece molti saranno i dibattiti: «Lunedì scorso ne abbiamo tenuto uno a Certosa, domani un altro sulla viabilità — dice il segretario — saranno continui scambi con la popolazione. E siamo in collegamento con le istituzioni perché i volontari del Pd vogliono essere efficaci e lo sono solo se partecipano della macchina coordinata di tutti gli aiuti». I volontari del Pd non avranno alcun segnale distintivo: «Il nostro partito fa parte di quel tessuto, non facciamo che camminare, di più, insieme alla popolazione: è il nostro posto», assicura Pandolfo.
Sul territorio, del resto, a dare il passo è stato da subito, e senza mai fermarsi, il presidente del Municipio, Federico Romeo, 26 anni, Pd. Le maniche rimboccate, sempre. «Abbiamo bisogno di dare un progetto politico di città e di comunità e partire dalla zona rossa e dagli sfollati e dalle aziende colpite è il punto unico che il Partito democratico può avere — dice, con forza, Pandolfo — il dibattito diffuso dovrà coinvolgere Sampierdarena, Ponente e Medio Ponente e, per ragioni diverse, toccare porto, la riorganizzazione della viabilità e anche della sanità pubblica nella valle».