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Data: 06/10/2017 -

#Russia2018 - Niznij Novgorod, dal Volga alla cerva: la modernità arriva dal Mondiale

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Te ne accorgi appena arrivi: "Nizhny Novgorod è la vera Russia". Lo senti, lo capisci, lo vedi. Soprattutto perché spariscono sia l'inglese che la translitterazione in caratteri europei. "Solo cirillico". Insegne, indicazioni e segnali stradali scritti in russo. Interpretazioni varie: la città è stata chiusa agli stranieri per 30 anni e ha aperto le porte solo grazie a Gorbacev. Sarà per quello. "Perestroika". Anche se qui, a 400 chilometri da Mosca, lungo la Transiberiana, sembra rimasto tutto com'era prima. Stesse strade, larghe e spaziose, stessi simboli del comunismo ancora visibili. Stesso valore del ricordo e della Storia, sia propria che collettiva. E stessi volti, consumati dal freddo e dalla solita routine. Dal cielo grigio e dai retaggi stile Urss. In inverno, quando la città si veste di bianco, I binari del treno neanche si vedono, la cerva rossa invece sì. E' ovunque. Simbolo della città fin dai tempi antichi. Tuttavia, il Volga vale il prezzo della noia e incrocia la città in tutta la sua grandezza, toccando perfino il nuovo stadio. Innovativo, speciale, quel tocco di modernità in una città che di moderno ha davvero poco. Piuttosto tradizioni consolidate.



Vicino il Cremlino, infatti, c'è un braciere in onore delle vittime della Seconda Guerra Mondiale. Sempre acceso, vivo, col cambio della guardia ogni mezz'ora per garantirne la "protezione". Dietro di lui, i nomi dei caduti e un museo del conflitto. Qui, a Niznij Novgorod, una delle città che ospiteranno il prossimo Mondiale. E guai a chiamarla solo Novgorod: "Semmai Niznij, è per non confonderci con l'altra...". A 800 chilometri, infatti, c'è Velikij Novgorod. "Città nuova". Storie russe. Un po' come la statua di Valerij Ckalov, un aviatore russo che nel '37 partì da Mosca e arrivò a Vancouver. Un record.



Come quello dell'Olimpiyets, la squadra di casa fondata 2 anni fa e con uno stadio da 45mila posti... per la seconda divisione. "Siamo ambiziosi - ci racconta il suo allenatore, Nikolaj Pisarev - vogliamo la promozione entro un paio di stagioni". Staremo a vedere. Lui, ex calciatore dello Spartak, ha allenato l'U21 russa per 5 stagioni. Qualche chicca: "Kokorin è il più forte che ho avuto, mentre Dzagoev è cresciuto rapidamente ma poi è rimasto lì, sempre al Cska. Poteva approdare in grandi club, ma il presidente non l'ha mai voluto cedere. Lo ricordo come un bravo ragazzo, tecnico e veloce". Pronostico sul Mondiale? "La Russia può passare il girone, ma ormai i calciatori giocano quasi tutti qui. Il livello non è competitivo. Ed esportiamo più giocatori di hockey che calciatori!". Sorride, ma le sue parole sono vere. Ora i suoi nuovi ragazzi però, i suoi nuovi obiettivi. Con uno stadio così stanno davvero un passo avanti. E noi vi portiamo proprio lì, in uno degli impianti costruiti per i Mondiali e ancora in costruzione (i lavori finiranno a dicembre). Quarta tappa, ecco il Nizhny Novgorod Stadium.



NIZNIJ NOVGOROD STADIUM



Colpisce la location: lo stadio è stato costruito nel punto in cui confluiscono i due fiumi, il Volga e l'Oka. Si vede dal ponte. Ormai è quasi concluso, più di 2000 operai sono impiegati a tempo pieno nella sua realizzazione (il costo si aggira intorno ai 16 miliardi di rubli). Nessun caso-Ekaterinburg riguardo le tribune, visibilità ottima e post "all'inglese coi seggiolini vicino al campo. Nessuna pista d'atletica, bensì una copertura circolare che lo rende davvero particolare. La sua struttura - al pari del suo design e dei suoi colori - rappresenta i due elementi-simbolo della regione del Volga: l'acqua e il vento. A proposito di tradizione. Svelato il motivo del colorito biancoazzurro, oltretutto (gli stessi toni della squadra di casa). Parola chiave: moderno. Tant'è che sarà uno degli stadi più usati del Mondiale (spazio a 4 gare della fase a gruppi, un ottavo e un quarto di finale). Ieri c'è stato un piccolo incendio che ha tenuto i russi col fiato sospeso (leggi qui). Tutto risolto però, il fuoco è stato domato in poco tempo e un comunicato ha chiarito la vicenda: "Nessun danno alla struttura". Ergo, lo stadio verrà costruito entro il tempo stabilito. Vicino l'impianto, poi, stanno ultimando la costruzione di una nuova stazione della metropolitana per facilitare il raggiungimento dello stadio. 45mila posti e una vista mozzafiato sulla cattedrale ortodossa di Aleksandr Nevski, una delle più importanti in tutto il paese. Qui, all'ombra del Nizhnij Stadium, dove il tempo si era fermato. "La vera Russia". Rimesso in moto, però, da una modernità che arriva dal Mondiale.






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