Taglio delle messe: la parrocchiana mette in croce il parroco

Taglio delle messe a Treviglio: ecco l'ironica lettera di una parrocchiana al prevosto mons. Norberto Donghi. "Parroco, ma non si vergogna?".

Taglio delle messe: la parrocchiana mette in croce il parroco
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Taglio delle messe a Treviglio: ecco l'ironica lettera di una parrocchiana al prevosto mons. Norberto Donghi. "Parroco, ma non si vergogna?"

Fa discutere il taglio delle messe

Sono già centinaia le firme raccolte nelle parrocchie trevigliesi, dopo l'annuncio di mons. Norberto Donghi sul taglio delle celebrazioni nelle parrocchie periferiche in città. La notizia è di pochi giorni prima di natale, confermata dal bollettino parrocchiale del 17 dicembre. Di fatto, si tratta della riduzione di oltre il 20% delle funzioni del fine settimana a partire dal 13 gennaio. «La messa sotto casa non c’è più» è stata la spiegazione del prevosto. Un segno dei tempi, probabilmente. Tempi in cui i preti sono sempre meno, i fedeli anche, e quindi, come la brave massaie che devono far quadrare i conti, anche il parroco Norberto Donghi ha dovuto lavorare di forbice ed eliminare diverse funzioni del sabato e della domenica. E, come sempre avviene in caso di tagli, le novità hanno portato anche tanti malumori. Ecco una lettera arrivata in redazione stamani, da una parrocchiana della parrocchia di San Giuseppe.

L'ironico "grazie" da San Giuseppe

"Grazie, un vero grazie al nostro prevosto Don Norberto, per il rispettpo verso noi poveri anziani che tanto si sono battuti per fare aprire questa chiesa negli anni Cinquanta. Un grazie per ciò che continua a predicare Papa Francesco: "Andate nelle periferie". E lui fa tutto il contrario. Un grazie dalle 120 persone che tutte le domeniche si recano in questa chiesa per la Santa Messa. Grazie. Ma non si vergogna? Per Lei la domenica non è da santificare, come ci hanno insegnato? Gli anziani non non le interessano? Ma verrà anziano anche lei... e forse si accorgerà di tutto ciò che ha fatto a tutti noi poveri vecchi. Grazie, ed auguri: che il Padre Eterno la illumini e ricompensi come lei sta aiutando noi del quartiere San Giuseppe.

Lettera firmata

 

Cosa cambia da settimana prossima

Restando nei confini di Treviglio (della Comunità pastorale fa parte anche Castel Rozzone, che ha perso la messa pomeridiana della domenica), a storcere il naso ci sono i fedeli della frazione Geromina, che col nuovo anno perderanno la messa del sabato pomeriggio. Stessa cosa nella parrocchia del Conventino, che manterrà le due funzioni della domenica, una delle quali però posticipata al pomeriggio. Che invece non verrà più celebrata a San Pietro in Zona Nord. Chi invece era solito frequentare la messa mattutina domenicale alla frazione Battaglie, dovrà invece cambiare abitudini, visto che ora si terrà nel pomeriggio. Grandi malumori ci sono infine tra i fedeli della chiesa di San Rocco (dove è stata organizzata anche una petizione che però non pare aver sortito effetti). La messa della domenica alla 9.30, peraltro molto frequentata, è stata posticipata alle 20.30. Un orario poco gradito, però, considerato che tra i banchi prendono posto anche molti anziani, che di uscire la sera non ne vogliono la sapere. A San Giuseppe, parrocchia della (feroce) trevigliese, si celebrerà una sola messa a settimana, alle 17 del sabato.

Il ruolo di Salesiani e Padri bianchi

I Salesiani e i Padri Bianchi, secondo quanto riferito da alcuni fedeli, si sarebbero resi disponibili a mantenere la celebrazione mattutina, ma monsignor Donghi avrebbe deciso di andare dritto per la sua strada. «Sono sempre generosi, danno la loro disponibilità, ma non per una gestione continua, che deve essere gestita tramite convenzione con i loro ordini religiosi. Riguardo al taglio, capisco la delusione dei fedeli, ma non c’è alcun capriccio: dobbiamo fare semplicemente i conti con la realtà dei numeri» ha ribadito però il parroco mons. Norberto Donghi.

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