Cara Mussolini, se il fascismo è morto bruciate le camicie nere e festeggiate il 25 aprile
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Cara Mussolini, se il fascismo è morto bruciate le camicie nere e festeggiate il 25 aprile

La nipote del Duce manda un tweet a Globalist: il fascismo è consegnato alla storia. Purtroppo non è così. L'antifascismo esiste perché esiste il fascismo

Fascismo e Mussolini
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28 Aprile 2018 - 10.52


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Alessandra Mussolini, tramite twitter, ha scritto un messaggio come replica all’articolo di Globalist sulla sua lite con il sindaco di Macerata, nella quale la nipote del duce chiedeva al primo cittadino di scusarsi con la famiglia Mussolini.
Avevamo detto noi che, avendola messa su questo piano, era forse più giusto che la famiglia Mussolini si scusasse con l’Itaia e gli italiani per i tanti crimini e violenze del fascismo, visto che si stanno ricordando gli 80 anni delle infami leggi razziali.
Alessandra Mussolini, ha replicato con un tweet: “Io non faccio la fascista perché mi ritengo una persona seria, il problema sono quelli che nel 2018 giocano ancora all’#antifascismo a #fascismo morto e consegnato alla storia da più di 70 anni”
C’è da dire che apprezziamo il tono pacato, soprattutto di una persona che a Macerata era andata, a nostro giudizio, fuori dalle righe e di molto.
Ma non sa, Alessandra Mussolini, quanto davvero vorremmo che avesse ragione. Ossia che il fascismo sia “morto e consegnato alla storia”. Perché è quello che ogni cittadino democratico dell’Italia repubblicana nata dalla Resistenza e che ha adottato una Costituzione antifascista, ha sempre auspicato.
Purtroppo le cose non stanno così. Il fascismo non è morto 70 anni orsono. Lo sanno bene, ad esempio, le vittime delle stragi di piazza Fontana, di piazza della Loggia a Brescia, della strage di Bologna. Lo sapeva la compianta Franca Rame, stuprata per rappresaglia dai fascisti e lo hanno saputo tutti dopo i fatti del Circeo.
Che il fascismo non sia finito lo vediamo ogni 25 aprile, ogni compleanno del Duce, ogni ricorrenza di Hitler con le provocazioni, le adunate, gli insulti e le minacce; che il fascismo – nella sua versione antisemita – sia tra di noi lo vedono quotidianamente gli ebrei.
Che il fascismo non sia finito lo vediamo nei tanti gruppuscoli dichiaratamente fascisti che, in barba alla legge, inneggiano al Partito Nazionale Fascista e ne ripropongono le gesta.
Che il fascismo non sia finito lo vediamo nelle tante, troppe, aggressioni, ultimamente contro gli stranieri: le dicono qualcosa i ‘bangla tour’ ossia la caccia ai bengalesi che da qualche anno va di moda tra coloro definiscono il 25 aprile lutto nazionale? Le dicono qualcosa le minacce verso chi è impegnato nella solidarietà? Decine di casi in tutta Italia, ma per comodità le citiamo Baobab di Roma.
Che il fascismo non sia finito l’abbiamo visto proprio a Macerata, quando un fascista dichiarato, con tanto di simboli nazi-fascisti tatuati sulla faccia si è messo a sparare contro le persone di colore. Che il fascismo non sia finito lo abbiamo visto nell’ipocrisia di chi ha cercato di farlo passare per “pazzo” mentre fino a pochi giorni prima, pur sapendo chi fosse, lo teneva dentro il partito e lo aveva candidato alle elezioni.
Che il fascismo non sia finito lo abbiamo visto quando i gruppi fascisti si sono affrettati a mostrare la loro solidarietà verso lo sparatore razzista.
Che il fascismo non sia finito si è visto quando la svolta di Fiuggi, che avrebbe dovuto consegnare al paese una destra moderna e priva di nostalgie verso una dittatura sanguinaria è diventata, nei fatti, il nulla e tutto è continuato come prima.
Se il fascismo fosse morto e sepolto da 70 anni non si comprenderebbe l’odio verso Emanuele Fiano, ancora più feroce perché ebreo o la necessità di riabilitare il nazi-fascismo con l’ipocrita strumento delle rievocazioni storiche o perché tutti hanno fatto spallucce quando un fascista esibendo una maglia della Rsi ha fatto il saluto romano a Marzabotto, insultando i 1830 morti dell’eccidio nazi-fascista di Monte Sole, tra cui molti bambini.
La verità è un’altra: l’antifascismo esisterà fino a quando esisterà il fascismo e esisteranno i fascisti.
Se quello che dice Mussolini fosse minimamente vero lo scorso 25 aprile non avremmo notato il silenzio sdegnato di tanti suoi ex camerati missini che oggi vorrebbero governare l’Italia che a più di 70 anni ancora rifiutano di celebrare con convinzione la Liberazione, giorno simbolo della ritrovatà libertà dopo la dittatura fascista e l’occupazione nazista.

Leggi anche:  25 Aprile, Ruotolo (Pd): "Antifascisti sempre, oggi dobbiamo combattere contro un governo che reprime il dissenso"

Che dire? Liberatevi una volta per tutte delle camicie nere che ancora albergano sotto i vostri abiti, finitela con le sceneggiate di Predappio, dimostrate di aver accettato senza se e senza ma la Costituzione repubblicana e fate del 25 aprile anche la vostra festa.

Con il suo cognome molto di più potrebbe fare perché il fascismo – meglio sarebbe dire i fascismi – fosse davvero seppellito per sempre. Diventerebbe un suo grande merito. Noi non vogliamo altro.
Ma nell’attesa che questo accada – visto che non è ancora accaduto – non possiamo che salutarla con le parole di Piero Calamandrei: ora e sempre Resistenza!

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