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Una famiglia borghese del ’900

Nel 1962 la famiglia Ichino riceve una visita di don Lorenzo Milani. Indicando il benessere che si respira in quel salotto milanese, il priore si rivolge a Pietro, tredicenne: «Per tutto questo non...

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Nel 1962 la famiglia Ichino riceve una visita di don Lorenzo Milani. Indicando il benessere che si respira in quel salotto milanese, il priore si rivolge a Pietro, tredicenne: «Per tutto questo non sei ancora in colpa; ma dal giorno in cui sarai maggiorenne, se non restituisci tutto, incomincia a essere peccato». E così il protagonista di queste pagine - “La casa nella pineta” di Pietro Ichino, Giunti, 406 pagg, euro 18, 00 - rifiuta di intraprendere la carriera di avvocato al fianco del padre amatissimo per dedicarsi al movimento operaio. È così che - dalle persecuzioni razziali al Concilio Vaticano II, da Bruno Pontecorvo a Piero Sraffa, dal ’68 all’assassinio di Calabresi, dal Pci di Pietro Ingrao fino alle riforme del diritto del lavoro - la “casa nella pineta” diventa il crocevia di generazioni di padri e di figli.

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