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Bloody Mary Show Maria Teresa rivista da artisti triestini e austriaci

Al Deutschvilla Museum di Strobl in Austria apre sabato una rassegna per ricordare l’imperatrice

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Una mostra in controtendenza rispetto all’immaginario secondo cui Trieste ricorda Maria Teresa d’Austria: a Strobl, nel Salisburghese, a due passi dalla romantica Bad Ischl, dove si conobbero Sissi e Francesco Giuseppe, scricchiola un mito. E dell’imperatrice, madre di sedici figli e di tutti i suoi sudditi, si sottolineano ironicamente gli aspetti meno popolari. Accade al Deutschvilla Museum di Strobl, in Austria, dove venerdì s’inaugura “Bloody Mary Show”, rassegna cui partecipano nove artisti triestini e quindici austriaci: Marianna Accerboni, Patrizia Bigarella, Raffaella Busdon, Annamaria Castellan, Leone Maria Kervischer, Delphi Morpurgo, Franco Rosso, Alan Stefanato e Qing Yue, riuniti in un evento espositivo particolarmente atteso per la sua originalità e organizzato in collaborazione con Apa – Art Projects Association di Trieste. Vernice accompagnata dal concerto di Evelyn Ritt & Philipp Bruckshlogl con la DJ Cupi.

I lavori tengono presente che Maria Teresa regnò su popoli e territori vastissimi con interventi non sempre apprezzati, come l’avversità verso protestanti ed ebrei, allontanati da Vienna. Così non tutti gli austriaci la considerano grande e magnanima. Alla rassegna sono perciò presenti opere di austriaci apertamente polemici, mentre i triestini mettono in risalto il doppio ruolo d’imperatrice e madre, attraverso l’esecuzione pittorica – ad esempio – di Raffaella Busdon, mentre Marianna Accerboni è presente con un originale abito di luce d’ispirazione settecentesca e la donna-madre eseguita con maestria da Patrizia Bigarella vede sospesi vestiti, giochi dei figli e immagini degli animali uccisi durante la guerra dei Sette anni. La fotografa Annamaria Castellan racconta con ironia la favola dell’immaginaria doppia vita dell’imperatrice, Leone Maria Kervischer allude al crogiolo di popoli e al vuoto di potere e Franco Rosso interpreta in un dittico aperto da scritte in arabo, il ruolo dell’Imperatrice madre e dell’imperatrice Sultana che appoggia la chiesa cattolica; Delphi Morpurgo presenta una serie di gelsi fucsia, che Maria Teresa aveva importato per sviluppare il commercio della seta; Alan Stefanato interpreta il ruolo d’imperatrice in un regno in cui il grigio è complementare a se stesso; Qing Yue espone una Maria Teresa-Super Woman, incoronata ad appena 23 anni, che lottò duramente per farsi accettare dalla società maschilista dell’epoca. —



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