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Rimesse degli immigrati, boom in Fvg

Nel 2017 i lavoratori hanno inviato nei Paesi di origine 103 milioni di euro pari a un aumento del 26%, il più alto in Italia

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Un'immagine generica di denaro 

TRIESTE. Continuano a crescere le rimesse degli immigrati in Friuli Venezia Giulia. È l’incremento più elevato in Italia: se infatti a livello nazionale le cifre nel 2017 sono rimaste stabili - con poco oltre 5 miliardi di euro e cali in alcune regioni, come il -6,8% della Toscana - nella nostra regione è stato boom con un +26% che ha portato la cifra a 103,4 milioni di euro contro gli 81,7% dell’anno precedente. Denaro che i lavoratori emigrati inviano ai familiari in patria, e che è un consistente flusso finanziario per i Paesi di origine e un importante fattore di sviluppo e cooperazione internazionale, con un impatto rilevante sulle famiglie che ne beneficiano.



Lo rileva un’indagine dell’Ires Fvg curata dal ricercatore Alessandro Russo su dati di Banca d’Italia. L’indagine mette in luce anche le peculiarietà delle singole province. È infatti nell’Isontino (+14,2%) ma soprattutto nella provincia di Trieste (+156,7%) che si hanno gli incrementi più rilevanti, in entrambi i casi dovuti in prevalenza ai flussi monetari verso il Bangladesh. Quest’ultimo è diventato così il primo Paese di destinazione dei trasferimenti (con 21,2 milioni), superando nel 2017 i 15 milioni della Romania, che pure esprime la comunità straniera più numerosa in regione. In provincia di Udine i principali Paesi destinatari delle rimesse risultano invece Romania e Georgia, in quella di Pordenone Romania e India.

Nel 2017 il valore delle rimesse degli immigrati in Italia è rimasto, come si diceva, stabile dopo 5 anni consecutivi di diminuzione. Il picco si era registrato nel 2011, con 7,4 miliardi. In particolare, nel 2011 i flussi diretti in Cina avevano superato i 2,5 miliardi per poi diminuire bruscamente fino ai 136 milioni del 2017 (-95%). C’è un motivo: Bankitalia ha accertato che una parte significativa della flessione dipende in realtà dalla migrazione di numerosi agenti di money transfer verso istituti di pagamento comunitari «meno attenti al profilo dei controlli», che non hanno contribuito alla rilevazione statistica dei dati. Come evidenziato da Bankitalia, la comunità cinese tende ad avvalersi poco del canale bancario e predilige l’uso del contante e il circuito dei money transfer.

Tornando al Fvg, la nostra non è solo la regione con il maggiore aumento di rimesse nel 2017, ma anche quella che ha visto l’incremento più alto fra il 2005 e il 2017: da 34,9 a 103,4 milioni di euro, contro l’incremento nazionale più contenuto (da 3,9 a 5,1 miliardi, +30,1%). Tornando a livello territoriale, le rimesse nelle province di Trieste e Gorizia - rispetto alla presenza straniera - presentano valori superiori alla media. L’ammontare pro capite nelle due province supera i 1.500 euro contro una media regionale di 992 euro e nazionale di 1.006 euro. Dal confronto tra rimesse inviate e popolazione straniera emergono poi alcune destinazioni dove questo rapporto è particolarmente alto: la Georgia ha quasi 11.000 euro pro capite (4,3 milioni spediti nel 2017 a fronte di 397 residenti), che salgono a oltre 17.000 in provincia di Trieste; ecco poi il Bangladesh con 6.056 euro (21,2 milioni e 3.508 residenti), che salgono a oltre 26.000 nella provincia giuliana, e il Senegal con poco meno di 5.000 euro.

E i paesi più vicini al Fvg, come quelli dell’area balcanica? È probabile che le cifre in questo caso siano sottostimate, fa notare l’Ires: i dati si riferiscono infatti ai trasferimenti transitati per i canali di intermediazione regolare, ma non includono i canali informali, «spesso anche molto consistenti soprattutto in una regione di confine come la nostra».
 

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