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Rebus del vicesindaco di Trieste: Forza Italia sulle barricate

Gli azzurri non cedono su Polidori: «La maggioranza non è in discussione ma vogliamo contare». Spuntano nomi alternativi. Dipiazza resta sull’Aventino

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TRIESTE Manca solo che spunti il gemello cattivo di qualcuno. È ormai una telenovela la “crisi del vicesindaco”, iniziata lunedì con lo stop di Forza Italia alla nomina di numero due al neo-assessore leghista Paolo Polidori. Nessuno vuole rompere la maggioranza e tutti gli azzurri confermano la volontà di collaborare con la Lega e la stima Polidori, ma ribadiscono che la «pausa di riflessione» va fatta. E mentre il sindaco Roberto Dipiazza resta chiuso in un criptico silenzio, c’è chi vocifera di vicesindaci alternativi.



Partiamo dal fuoco di fila dei forzisti. Dalla cabina di regia di Forza Italia si ribadisce quello che è il leitmotiv del partito dall’inizio del mandato: la carica di vicesindaco a Pierpaolo Roberti era un riconoscimento ad personam perché il leghista era già in corsa per il municipio, non un titolo conferito al Carroccio nel suo assieme. Essendo Fi la forza di maggioranza relativa, rivendica ora il suo ruolo all’interno della coalizione.

Commenta il vice capogruppo Alberto Polacco: «È chiaro che la maggioranza è coesa e che nessuno vuole fratture. Vogliamo però fare un ragionamento all’interno della coalizione, assieme a tutte le forze. Come in una famiglia, anche nelle alleanze ci si parla, e questo ci auguriamo di fare tutti assieme, senza giocare a braccio di ferro». Conclude l’esponente forzista: «Restano l’augurio di buon lavoro e la promessa di collaborazione che rivolgiamo all’assessore Polidori».

Ribadisce il concetto anche Bruno Marini, consigliere regionale uscente ora in “servizio permanente” in Comune: «Dato che i rapporti con la Lega sono fondamentali dal punto di vista politico, la coalizione resta assolutamente salda. Questa relazione non è messa in discussione». Ciononostante Marini pone l’accento sugli ultimi risvolti in sede di giunta regionale: «Il valore politico di Alessia Rosolen non è in discussione, ma scelta del suo profilo come assessore regionale al Lavoro ha privato Forza Italia triestina di un suo rappresentante in giunta. E il risultato della nostra circoscrizione è il migliore della regione. Per il rapporto che si è instaurato tra noi questa mossa non poteva che suonare come uno schiaffo».



Il consigliere di ispirazione istrocattolica sottolinea ancora il peso di Fi nella coalizione: «Noi siamo l’architrave della giunta, il partito di maggioranza relativa. Non potevamo restare indifferenti, pur preservando il rapporto di collaborazione con la Lega: questa giunta sta lavorando bene e ottenendo risultati importanti».

Ma quali saranno gli sviluppi? Gli accordi più o meno espliciti fra i forzisti e il Carroccio prevedono una “protesta” destinata a durare un periodo, ma in teoria alla fin fine la delega dovrebbe andare a Polidori. Se è vero che i forzisti furono la forza portante alle elezioni che portarono all’incoronazione di Roberto Dipiazza, le consultazioni elettorali più recenti hanno visto la forza berlusconiana liofilizzarsi di fronte al gonfiarsi esponenziale della Lega ex Nord. C’è anche però, tra i circoli della maggioranza, ipotizza che il vicesindaco possa essere un leghista diverso da Polidori. Circola infatti il nome dell’assessore all’urbanistica Luisa Polli. Quest’ultima però non è stata interpellata da nessuno al riguardo, e pur restando a disposizione del partito reputa che il nome più appropriato, per anzianità ed esperienze pregresse, sia proprio quello di Polidori.

Soltanto i prossimi giorni potranno svelare quale sarà l’esito dello stallo. L’unico ad avere la facoltà di sciogliere tutti i dubbi è Roberto Dipiazza. Fino a quel momento, la partita rimarrà aperta.

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