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Trieste: donazioni in calo, la Fondazione Luchetta chiude il 2017 in rosso

Per la prima volta in 25 anni di attività il bilancio è negativo. Boccata di ossigeno in arrivo grazie al Premio Feltrinelli

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TRIESTE I bambini in difficoltà provenienti dalle aree sofferenti del mondo crescono, mentre le donazioni e le elargizioni calano. E così la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin è costretta a chiudere per la prima volta in 25 anni di vita il suo bilancio in profondo rosso: quasi 200 mila euro di passivo (192.886,82 euro per la precisione). Attualmente la Fondazione ospita i bambini in cura assieme ai loro familiari in tre centri d’accoglienza (nell’immobile di proprietà di via Valussi 5, nella sede in affitto di via Chiadino 7 e a Sgonico in località Bristie). Un totale di 76 posti letto. Mediamente la Fondazione, che impiega nove dipendenti, spende tra i 60 e gli 80 mila euro all’anno per le spese mediche, tra i 10 e i 15 mila euro per i farmaci, 50 mila euro per il vitto, tra i 30 e i 40 mila euro per il trasporto. Il personale costa circa 160 mila euro all’anno. In pratica le spese vive si aggirano attorno ai 500 mila euro all’anno.

Il 2017 è stato un po’ l’anno nero. La Fondazione non ha avuto alcun lascito ereditario come successo negli anni precedenti (319 mila euro nel 2015 e 267 mila euro nel 2016). Inoltre le elargizioni, male comune di tutte le associazioni ed enti che operano nel sociale, hanno registrato una decisa flessione (dai 188 mila del 2016 si è passati a 173 mila euro). Pure il 5X1000 è sceso dai 70 mila del 2016 ai 62 mila del 2017. Non è un buon momento per le onlus e per le attività solidarietà. L’attività del 2017 è stata rivolta principalmente ai bambini bisognosi di cure provenienti dalle zone di guerra - come Siria, Iraq, Striscia di Gaza - e in particolare quelli della minoranza yazida del Kurdistan iracheno.

A questo si aggiungono il premio giornalistico Marco Luchetta’ e il festival Link. Nel 2017 la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin ha anche ottenuto il premio San Giusto d’oro. E nel giugno di quest’anno è arrivato il Premio Feltrinelli assegnato dall’Accademia nazionale dei Lincei («Per un’impresa di valore morale e umanitario eccezionale»). Un riconoscimento che oltre a essere prestigioso porta in dote la somma di 250 mila euro. Una boccata d’ossigeno che compensa largamente il risultato negativo del 2017 e che permette di continuare a tenere duro. Nella speranza che le donazioni e le elargizioni tornino a scorrere di nuovo.
 

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