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Raduno nazionale dei neofascisti di CasaPound in centro a Trieste

Corteo il 3 novembre a ricordo della fine della Grande guerra. Il giorno dopo l’arrivo in città del presidente Mattarella

2 minuti di lettura

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Curia e sinistra fanno muro contro il corteo di CasaPound]]

TRIESTE Il prossimo tre novembre, il giorno precedente alla visita del Presidente Sergio Mattarella in città, Trieste dovrà aspettarsi una sfilata fascista volta a celebrare la “vittoria” italiana nella Grande guerra. Un evento che potrebbe attirare migliaia di estremisti di destra.

L’annuncio è stato dato attraverso i social network da Gianluca Iannone, capo del partito di estrema destra CasaPound. In un post in cui scrive della conclusione di un convegno nazionale del movimento, Iannone scrive: «Prossimo appuntamento 3 novembre 2018 a Trieste per un corteo che passerà alla storia».


L’ufficio stampa nazionale del movimento romano conferma che l’evento è programmato, e così fanno anche gli esponenti locali. La manifestazione è considerata da CasaPound come l’evento conclusivo di un ciclo avviato nel 2015 con il corteo di Gorizia, in occasione del centenario per l’avvio della Prima guerra mondiale.



All’inizio del mese il segretario nazionale e volto pubblico di CasaPound, Simone Di Stefano, era venuto a Trieste per presentare le proposte del partito in materia di politiche abitative. Ma anche, presumibilmente, per organizzare la prossima manifestazione.

[[(Video) CasaPound, spot elettorale al Sacrario di Redipuglia (come il rapper Owusu)]]

La parata di Gorizia, tre anni fa, aveva costretto le forze dell’ordine a un imponente schieramento. All’annuncio dell’arrivo dei neofascisti era infatti seguita, inevitabilmente, l’organizzazione di una contromanifestazione da parte dei movimenti della sinistra radicale, degli anarchici e dei pacifisti.

[[(Video) Gorizia, il corteo antagonista e la carica della polizia]]

Il centro della cittadina isontina era stato praticamente diviso in due parti al fine di impedire il contatto fra i due cortei di manifestanti. Alla fine la giornata si era conclusa senza che la tensione sfociasse in scontri.

L’annuncio del corteo triestino di CasaPound è l’ennesimo, e il più significativo, segnale del montare delle attività dell’estrema destra in Friuli Venezia Giulia. Pur mantenendo percentuali omeopatiche nelle consultazioni elettorali, tanto CasaPound quanto Forza Nuova sono ormai radicate sul territorio regionale. La manifestazione di Gorizia era servita a Cp per lanciare l’attività della sede cittadina, ed è cosa nota che da tempo il movimento sia alla ricerca di una sede fisica anche a Trieste.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Casapound cerca sede e lancia la sua sfida nella corsa ai consensi dell’estrema destra]]

Finora, infatti, lo spazio politico del neofascismo a Trieste (se non si considerano le formazioni postfasciste come Fratelli d’Italia o di destra come la Lega) era presidiato dal movimento forzanovista, storicamente più solido in città


È delle ultime settimane la notizia delle ronde di Forza Nuova nella zona della stazione, cui è seguito un acceso dibattito fra le forze politiche. Ora CasaPound alza il tiro convocando nel capoluogo regionale tutti i suoi militanti italiani.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) A Trieste ronde di Forza Nuova. La Lega plaude Dipiazza e Fi no]]

Si tratta di un fenomeno che non riguarda soltanto la politica. Come riporta il quotidiano La Repubblica in un articolo firmato da Chiara Baldi, le aggressioni in strada da parte di formazioni di estrema destra sono parte della cronaca di questi anni. Tanto che il collettivo antifascista bolognese Infoantifa Ecn ha creato anche una mappa interattiva online di tutti i casi di violenza fascista, classificati anche in base ai militanti autori dell’azione, quando identificabili.


Con il corteo di Gorizia del 2015 e ora con quello di Trieste, CasaPound si inserisce con una precisa strategia comunicativa all’interno delle commemorazioni per il centenario della Grande guerra. Se le istituzioni italiane sembrano tentennare di volta in volta fra la celebrazione della “vittoria” e la condanna per quella che il Papa Benedetto XV definì «l’inutile strage», il movimento romano non ha dubbi: rivendicare con forza l’identificazione con le forze interventiste che gettarono l’Italia nel conflitto.



Una scelta tanto più forte, quando lo scenario in cui CasaPound intende mettere in scena la sua cupa liturgia di piazza è Trieste: la città in cui la fine della Grande guerra coincise con lo scatenarsi di pulsioni nazionaliste che contribuirono a formare l’ideologia fascista. E che lì dove erano nate culminarono nel sanguinoso episodio dell’incendio del Balkan. —


 

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