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Forza Nuova perdona Tuiach ma Fiore lo “commissaria”

Il leader a Trieste per ricucire il movimento dopo le polemiche su Cucchi si prende la segreteria regionale di Conte. Il pugile: «Dio, Patria e famiglia»

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TRIESTE «Dio, Patria e famiglia». Fabio Tuiach, nella sala della giunta del Comune di Trieste, fa un fioretto alla presenza di Roberto Fiore riesumando un motto del Ventennio. E Forza Nuova torna ad essere con lui. La mini crisi, causata dalle frasi ingiuriose del pugile sulla morte di Stefano Cucchi, viene risolta alla romana dal leader nazionale, che si prende in carico direttamente la responsabilità politica in Friuli Venezia Giulia fino alle prossime europee. Ma non si tratta - spiega - di un vero e proprio commissariamento. Il dimissionario Denis Conte, pur sollevato dall’incarico e assente ieri per impegni sportivi (è l’allenatore del pugile Tuiach), rimane nel movimento. E così pure Tuiach, che è pur sempre uno dei pochi consiglieri comunali di un certo peso del movimento, l’unico che sta all’interno del centrodestra.

«Ho iniziato a far politica in conseguenza della fede - spiega l’ex consigliere leghista -. Lotto per la vita, lottiamo per difendere i più deboli, il mio popolo, il mio Paese, i miei familiari. Dio, Patria e famiglia non sono valori passati di moda, sono quantomai attuali. Ho scelto Forza Nuova perché è il partito più cattolico che ci sia».

Tutto bene, insomma. Fiore è riuscito nell’impresa di rimettere assieme i cocci. «C’è stato un lungo confronto e ci siamo chiariti – spiega Fiore –. Da questa crisi nasce una sfida importante. In vista delle europee ho deciso di prendere io in mano la situazione regionale. Trieste, con il vento dell’Est che soffia, è una piattaforma di lancio da cui partire per conseguire risultati importanti sul territorio, grazie ai tanti consensi di Fabio Tuiach e all’ottimo lavoro svolto del segretario regionale Denis Conte. Forza Nuova vuole governare. Il sovranismo sfa facendo breccia nel popolo, Apriremo una nuova fase del movimento di Forza Nuova, quella di governo. Vogliamo entrare nei comuni e nelle regioni». Solo due parole per chiudere la vicenda Cucchi. «Noi condanniamo lo spaccio di droga e siamo favorevoli a una fortissima azione di repressione. Ma se i servitori dello Stato non si comportano in modo corretto passiamo dall’altra parte».

Nessuna concorrenza con Casa Pound che il 3 novembre marcia a Trieste. «Noi abbiamo la nostra marcia per la Patria a Roma il 4 novembre». Alberigo Esposito, coordinatore provinciale, sta già organizzando la trasferta nella capitale. «Trieste è la più grande sezione militante d’Italia» afferma orgoglioso. Tuiach, che ieri festeggiava un anno esatto dall’addio alla Lega, è pronto a una sparare mozioni sul Comune. A breve ripresenterà quella sui danni causati dall’aborto («Stavolta sarà rivista e corretta dal presidente del Consiglio Marco Gabrielli») e subito dopo quella per incentivare la natalità a Trieste. Nel nome di Dio, Patria e famiglia. —


 

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