In evidenza
Sezioni
Annunci
Quotidiani NEM
Comuni

Generali, debutto a Mosca parte la campagna di Russia

Il Ceo Donnet: «Passo fondamentale per la nostra espansione grazie anche a una normativa più chiara». Il capo dell’Est Cirinà: «Qui l’economia è solida»

2 minuti di lettura

TRIESTE Con un grande concerto nella Sala Grande del Conservatorio di Mosca le Generali hanno celebrato l’apertura del primo ufficio di rappresentanza in Russia. Una svolta storica. «Celebriamo un passo fondamentale nella nostra espansione nel Paese - afferma l’ad del gruppo triestino Philippe Donnet. Apprezziamo gli sforzi compiuti dal governo e dalle autorità russe per garantire disposizioni normative chiare ed efficaci per il settore assicurativo e siamo fiduciosi per i futuri successi di Generali in Russia».

Luciano Cirinà, il top manager che sovrintende sui mercati di Austria, Cee e Russia e Ceo di Generali Cee Holding Bv, sottolinea di fatto l’esistenza di un rapporto storico del Leone coltivato «dai tempi degli Zar». Oggi, nell’era Putin, il gruppo triestino vanta una partecipazione nella compagnia Ingosstrakh, attualmente pari al 38,45%. L’inaugurazione del primo ufficio di rappresentanza delle Generali a Mosca è stata preceduta dalla costituzione di Generali Russia & Cis che stata affidata a Giorgio Callegari, già manager di Alitalia e negli ultimi anni Deputy Ceo della compagnia aerea russa Aeroflot. Callegari è anche presidente del Gim, una delle associazioni del business italiano nel Paese. Perché la Russia? «Perché è un'economia solida, con un ottimo potenziale di crescita; ha dimostrato resistenza nel momento delle sanzioni -risponde Cirinà. È riuscita a diversificare e a mostrare le proprie qualità. Sul mercato finanziario il regolatore ha fatto ordine e pulizia, ha creato delle regole del gioco internazionali e quindi siamo molto interessati, vista la combinazione a espandere la nostra presenza nel Paese».

L’area Austria, Russia e Cee conta più di 12 milioni di clienti e contribuisce con il 9% al totale dei premi del Gruppo e con oltre il 15% al risultato operativo. Si vedranno ora gli sviluppi. La partecipazione del Leone in Ingosstrakh è un retaggio degli accordi stipulati nel 2013 quando le Generali ripresero il comando delle operazioni nell’Est Europa dopo lo scioglimento della joint venture con la holding Ppf di Petr Kellner e il conseguente riacquisto delle partecipazioni di minoranza. Attualmente il socio di maggioranza della banca è il magnate moscovita Oleg Deripaska che possiede direttamente una partecipazione del 10%. Secondo un recente report di Mediobanca il Leone avrebbe l’occasione di aumentare la sua partecipazione fino a raggiungere il controllo.

Le Generali sono storicamente ben piazzate sui mercati dell'Europa orientale in uno scenario che favorisce le aziende e i gruppi finanziari occidentali che da tempo hanno diversificato nell'area.

Nel cda di Ingosstrakh il gruppo triestino è rappresentato dallo stesso Cirinà: «La nostra collaborazione risale a più di 30 anni fa - sottolinea il top manager - da allora abbiamo supportato i nostri clienti e investitori nell’ex Urss e poi in Russia. Siamo fermamente convinti che continueremo a costruire una relazione forte e reciprocamente proficua e intensificheremo la nostra cooperazione industriale nel Paese». —




 

I commenti dei lettori