Il Tirreno

Gli amici stretti ad accogliere l’ex ministro

di Alfredo Faetti
Gli amici stretti ad accogliere l’ex ministro

Politici e compagni d’infanzia nella villa a Casale L’attesa del feretro tra Msi e Juve, poi il silenzio

22 dicembre 2017
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CASALE. Lucia Castellacci, ex consigliere comunale di Forza Italia, arriva direttamente da Roma all’imbocco del viale che porta alla villa. Per tutta la giornata ha portato con sé una piccola borsa che vuole lasciare accanto al feretro. Dentro c’è il gagliardetto della sede Msi di Cecina, quella di piazza Guerrazzi, la prima a cui Altero Matteoli si è iscritto. «Volevo lasciarla durante i funerali ma mi hanno chiesto di portarla indietro - racconta - Allora la lascerò qui a casa sua». Non è la sola ad attendere il feretro dell’ex ministro: nella villa per la via di Casale ci sono una ventina di persone, tra esponenti locali della destra, senatori e amici d’infanzia. C’è la Cecina di Matteoli, gli amici, saliti fin sulla collina per dargli un ultimo saluto.

Le prime auto parcheggiano lungo il bordo della carreggiata, su uno spazio sterrato, illuminato soltanto dalla luna. Sono circa le 18, ora in cui il feretro sarebbe dovuto arrivare secondo i programmi, ma c’è un po’ di ritardo, così i primi amici e simpatizzanti si sistemano sulla terrazza della villa che affaccia sul mare, tra le statue della dea Diana e della Madonna, avvolti in un freddo pungente. La donna che si occupa della casa inviata ad entrare, ma nessuno si muove. Restano lì ad attendere Matteoli, parlando a lunghe linee delle immagini dei funerali che hanno visto qualche ora prima sui tg. «C’era il sindaco (Samuele Lippi ndr) e non c’era Berlusconi», dice uno. «No, era influenzato», gli viene risposto. No, non c’era Silvio Berlusconi, ma c’erano esponenti bipartisan della politica italiana, compagni di partito o avversari di battaglie parlamentari, riuniti nel cordoglio per la morte del ministro delle Infrastrutture vittima di un’incidente stradale su una strada che voleva trasformare in autostrada, senza mai riuscirci. «Se c’è una cosa che si può dire di lui è che era riconosciuto da tutti come un politico con cui ci si poteva confrontare, che sapeva portare rispetto e che aveva un alto senso delle istituzioni», dice Franco Mugnani, che prenderà il posto di Matteoli in Senato. Chiuso nel suo completo gessato, racconta ai presenti gli aneddoti vissuti con l’ex ministro, la vita di partito, e come l’inchiesta sul Mose di Venezia abbia pesato negli ultimi anni. «Quella vicenda ha trasformato Altero», chiosa.

Gastone Sparapane non conosce l’inchiesta Mose e se ne sta in disparte. Indossa una tuta di felpa e una papalina nera. «Sono un amico d’infanzia di Altero - racconta - Ci conoscevamo sin da quando eravamo ragazzi, quando lavoravo alla Motta». Amici veri, spiega. «Nell’84 sono andato a trovarlo in ospedale dopo l’incidente in auto e lui è venuto a trovarmi a casa quando sono stato male io. Ma ne abbiamo fatte tante... Una volta siamo andati insieme ai nostri figli a Empoli a vedere la Juventus per una partita di Coppa Italia. A me ormai non m’interessa la politica. Io sono qui per rispetto al Matteoli amico».

Via via continua ad arrivare gente, per lo più legati al mondo politico locale. C’è Alessandro Tinti, esponente della destra cecinese, Benito Gragnoli, consigliere comunale di Castagneto Carducci, mentre il sindaco di Casale, Fabrizio Burchianti, è sulla terrazza già da un pezzo. Sarà proprio lui, insieme alle forze, ad attendere in piedi l’arrivo del feretro, intorno alle 19, seguita da due furgoni carichi di corone di fiori. La bara viene portata dentro casa, non distante dall’albero di Natale, e tra i venti presenti cala il silenzio. «Le corone lasciate lì, ma quella del Senato portatela dentro, quella sì», dice Castellacci ai ragazzi delle pompe funebri. Il feretro resterà nella villa fino alle 11 di questa mattina, quando poi prenderà la via del cimitero di Cecina dove sarà tumulato nella cappella di famiglia. «Ci vediamo domattina», dicono i più andandosene, tranne Gastone, che continua a restare in disparte con gli occhi lucidi.

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