Il Tirreno

Rotary, l’impegno sul fronte della legalità

Rotary, l’impegno sul fronte della legalità

Cecina, l’incontro con il generale della Guardia di finanza D’Alonzo sulla criminalità organizzata

25 maggio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





CECINA. Un tema di attualità “Criminalità organizzata, infiltrazioni nell’economia e misure di contrasto”. Questo l’argomento che ha caratterizzato la conviviale del Rotary Club Cecina, che si è tenuta il 26 aprile presso la sede dell’Hotel Massimo di Cecina Mare. Relatore d’eccezione un esponente di rilievo della Guardia di finanza: il generale Mario D’Alonzo, per l’occasione accompagnato dal tenente Roberta Schiavulli, comandante della Tenenza di Cecina.

Il generale D’Alonzo ha innanzitutto ricordato ai numerosi soci e ospiti presenti il ruolo istituzionale, la struttura e la missione della Guardia di finanza e nello specifico, in riferimento al tema della serata, la lotta quotidiana che i suoi uomini combattono nei confronti della criminalità organizzata che tenta ogni giorno di infiltrarsi nell’economia del Paese sfruttandola per il proprio lucro. Il generale ha riportato numerosi e precisi dati statistici di tale complesso e articolato fenomeno e ha evidenziato come sia purtroppo in continua e pericolosa espansione.

Sono stati accuratamente descritti i canali del riciclaggio del denaro le modalità con le quali la criminalità si infiltra nell’economia, la diffusione territoriale delle mafie e la mappatura delle organizzazioni mafiose.

Si tratta, è stato evidenziato di un fenomeno che non risparmia nessuna regione del nostro Paese.

La Toscana ha, per fortuna, un indice di diffusione delle mafie molto basso, la componente maggiore della criminalità infiltrata nell’economia è rappresentata dalla camorra, seguita dalla ndrangheta e in piccola parte da cosa nostra.

I dati allarmanti sono rappresentati dalla quantità di denaro coinvolto che rappresenta un ricavo lordo stimato tra i 17,7 miliardi e i 33,7 miliardi di euro che equivalgono all’1, 8 % del Prodotto interno lordo, ricavi che provengono per il 45 per cento da estorsioni, per il 23% dalle droghe, per il 10% dall’usura, per l’8% dalla contraffazione, per l’8% dalla prostituzione e per il 6% da altri reati.

La nota positiva stando a quanto emerso dall’incontro è che attraverso il continuo lavoro della Guardia di finanza la nostra realtà locale è tra quelle a più basso rischio di infiltrazione criminale nell’economia, infatti, in una classifica su 100 città italiane che vede al primo posto la maglia nera di Vibo Valentia e all’ultimo Parma, Livorno si colloca all’ottantottesima posizione.

Il generale D’Alonzo ha concluso affermando che si possono battere le mafie, tutte le mafie, ma occorre la partecipazione attiva della società civile e occorre investire a tutti i livelli nella formazione alla legalità.

Al termine della serata il relatore ha risposto alle numerose e interessanti domande dei presenti. «Il Rotary – ha sottolineato nelle conclusioni dell’incontro il presidente Vincenzo Paroli –, vuole attraverso serate come questa, dare il proprio contributo di informazione e formazione per contrastare la lotta alla criminalità che mina la parte imprenditoriale e professionale sana della società che i rotariani rappresentano».



Primo piano
La storia

Rally dell’Elba, la vittoria dell'amore: la proposta di matrimonio di Simone a Tania sul gradino più alto del podio

di Francesca Bandinelli