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Si tagliano lo stipendio per salvare il posto a tutti, il ministro Poletti: «Siete un esempio»

Marco Sabia e Francesco Turchi
Una protesta dei lavoratori della Falegnami
Una protesta dei lavoratori della Falegnami

Il ministro in tour tra le eccellenze imprenditoriali esprime solidarietà ai sessanta dipendenti della Falegnami disposti a tagliarsi lo stipendio per evitare i 29 esuberi 

23 gennaio 2018
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EMPOLI. «Quello degli operai della Falegnami, è un esempio di grande solidarietà. Siamo di fronte a una “squadra” dove i singoli sono disposti a fare sacrifici individuali per il rilancio dell’azienda». Il ministro del lavoro Giuliano Poletti plaude i sessanta lavoratori dell’azienda di Castelfiorentino pronti a tagliarsi lo stipendio, con la riduzione dell’orario di lavoro (da full-time a part-time) per evitare gli esuberi, dopo che la proprietà ha aperto la mobilità per 29 dipendenti, dopo la fine degli ammortizzatori sociali che negli ultimi anni avevano permesso di continuare la produzione (di camere e complementi di arredo di qualità) e fronteggiare una situazione che si era complicata a partire dal 2008.

Una scelta, quella degli operai castellani, che riceve l’apprezzamento del ministro, impegnato ieri pomeriggio in un tour nel circondario (accompagnato da sindaci ed esponenti del Partito democratico, guidati dal segretario regionale Dario Parrini) per visitare alcune eccellenze imprenditoriali della zona.

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LA REGIONE: "INTERVENGA LO STATO"

La Regione Toscana chiederà un tavolo istituzionale al ministero del Lavoro per seguire la situazione di crisi della Falegnami, dopo l'annuncio da parte dell'azienda di voler licenziare 29 dipendenti sui 65 totali. Lo ha annunciato il presidente della Regione Enrico Rossi durante una visita al mobilificio valdelsano, dove ha preso parte a un'assemblea dei lavoratori indetta dalla Rsu e dalla Fillea Cgil. Presente anche il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni. I dipendenti avevano nel frattempo dato la loro disponibilità a lavorare a part time riducendo le ore settimanali da 40 a 21, ma, riferisce la Regione in una nota, la dirigenza aziendale ancora non ha espresso il proprio parere. "Questi lavoratori - dice Rossi - lanciano un messaggio fortissimo di unità e di solidarietà all'intera Toscana e di volontà ferma di combattere per il lavoro".

"Di fronte a uno sforzo così chiaro e netto da parte dei lavoratori, non è possibile che lo Stato non possa e non sappia intervenire a loro sostegno, visto che anche la Costituzione mette il lavoro al centro dell'impegno delle istituzioni".

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IL TUOR DEL MINISTRO 

Il ministro Poletti, come detto, ha visitato alcune eccellenze dell'Empolese. Come il calzaturificio Freeland di Fucecchio, dove trova ad accoglierlo i vertici aziendali, guidati da Claudio Tiezzi, uno dei soci di un calzaturificio in grande crescita: nel 2017 ha fatturato 57.000.000 di euro, +40% rispetto all’anno prima. La società ha tre capannoni a Fucecchio e una serie di tomaifici in Tunisia e Romania. Complessivamente, fra l’Italia e l’estero, Tiezzi e soci danno lavoro a cinquecentoventi persone (di cui centosessanta a Fucecchio, che si muovono tra i 6200 metri quadrati dei tre stabilimenti). L’età media è sotto i quarant’anni, per precisa scelta dell’azienda, che vuole formare i giovani secondo il proprio modello di lavoro, che deve far fronte a un volume crescente di commesse, in particolare dalle grande griffe della moda.

Quindi la tappa al colosso Sesa di via della Piovola a Empoli, dove il patron Paolo Castellacci ha snocciolato con orgoglio i numeri di una realtà che ha sfondato il tetto di 1,2 miliardi di fatturato. «I nostri giovani – ha sottolineato l’imprenditore empolese - ci danno grandi risultati. In questo territorio ce ne sono tanti che hanno voglia di lavorare e noi li sosteniamo anche con il welfare interno: asilo aziendale, mensa» e altre iniziative, come le borse di studio per i figli dei dipendenti del gruppo.

La Sesa, azienda leader nello sviluppo e fornitura di software e servizi informatici alle imprese (attraverso Var Group) e nella distribuzione di prodotti (con la Computer Gross), conta 1.479 dipendenti, con una crescita di circa duecento unità in un anno (dati riferiti al 31 ottobre scorso), con il 98% da personale che è assunto a tempo indeterminato. «Abbiamo bisogno di aziende come queste – ha aggiunto il ministro Giuliano Poletti, che ha concluso il suo tour alle Industrie Bitossi di Sovigliana, produttore mondiale di corpi macinanti e rivestimenti antiusura in allumina – che scommettono sui giovani e guardano al futuro puntando su innovazione e qualità, grazie alla forte volontà degli imprenditori che ho trovato in questo territorio. E per chi governa è doveroso il dialogo costante con coloro che hanno questo spirito».

 

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