Il Tirreno

Grosseto

Roccatederighi saluta l’avvocato

di Gabriele Baldanzi
Roccatederighi saluta l’avvocato

Oggi la sepoltura di Raffaello Mori Pometti, principe del Foro di Siena e amatissimo paesano

24 novembre 2017
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ROCCATEDERIGHI . Oggi a mezzogiorno l’avvocato Raffaello Mori Pometti – scomparso due giorni fa a Siena all’età di 86 anni – verrà trasportato nel cimitero di Roccatederighi, dove si trova la cappella di famiglia. Mori Pometti, discendente del garibaldino Francesco Ricci, famiglia di notai e avvocati, era originario dell’alta Maremma e qui, nella casa più bella del centro storico di Roccatederighi, proprio all’inizio di via del Tufolino, tornava ogni volta che aveva del tempo «da investire bene».

Uomo di cultura e di Palio, Lello, per oltre 40 anni è stato anche e soprattutto uno degli avvocati più famosi del Foro senese. Intelligente, garbato, con un’eloquenza straordinaria. Era impegnato da sempre nella vita di contrada, dove aveva raggiunto il vertice negli anni Settanta. Capitano due volte vittorioso della Pantera (nel 1971 e di nuovo nel 1978), recordman di presenze in piazza (17), poi Priore dal 1982 al 1985, Raffaello Mori Pometti aveva gemellato la contrada con il suo paese, la Rocca. Indimenticabile la festa in paese per il successo di Cianchino, sul cavallo Urbino de Ozieri, nell’agosto del 1978. Anno in cui vinse il palio anche il suo rione rocchigiano, la Torre.

Ha dedicato tutta la sua vita alla famiglia, alla professione e alla contrada, Raffaello Mori Pometti, diventando nel tempo una figura di riferimento per i paesani (per questioni di giurisprudenza e non solo), ma anche per tanti senesi. Negli ultimi anni si era messo a scrivere e ogni volta che tornava in Maremma portava questi libricini agli amici più cari. Era di pensiero, l’avvocato, come lo chiamavano a Roccatederighi. Anche adesso, con la tecnologia che condiziona il quotidiano di ognuno di noi, lui preferiva scrivere una lettera, imbustarla e spedirla. Faceva parte del Comitato “Camicia Rossa”, alla Rocca, ma qui chi ha superato i 60 lo ricorda soprattutto per i tornei di biliardo, i concertini in casa, le partite a scopone, briscola e tressette, le cene festose con gli amici Paolo Ricci, Mauro Bonelli, Marcello Campanelli. E poi le passeggiate verso la Madonnina, in estate, con l’amico sacerdote don Leonardo Paletti, il prete del Bruco, a cui piaceva soggiornare alla Rocca, in casa di Raffaello Mori. Leggeva Il Tirreno, quando stava a Roccatederighi. E il Tirreno oggi si stringe attorno ai familiari, la moglie Carmelina e il figlio Andrea: condoglianze.

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