Il Tirreno

Grosseto

Al Poggetto papa Francesco lo aspettano così

di Giovanna Mezzana
Al Poggetto papa Francesco lo aspettano così

Ecco qual è la casa in cui entrerà il pontefice Quattromila visitatori attesi a Nomadelfia

25 aprile 2018
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GROSSETO. Una torta fatta in casa con le uova delle galline del pollaio? Una tazza di caffè e latte munto dalle mucche pezzate che brucano l’erba dei campi verdi di Nomadelfia? Le mamme del Poggetto stanno pensando a come accogliere papa Francesco, che varcherà la soglia della loro Casa comune presto la mattina di giovedì 10 maggio. Il Poggetto è uno dei gruppi familiari che compongono la comunità cattolica che sorge alle porte di Grosseto, ed è quello che è stato scelto per accogliere il Pontefice: perché è facilmente raggiungibile dal cimitero e dalla tomba di don Zeno Saltini – su cui il Santo Padre pregherà – e perché rientra nella zona off limits, quella che sarà inaccessibile al pubblico dei visitatori nel rispetto del protocollo per la sicurezza del Papa.

«Le mamme vorrebbero preparare qualcosa per lui – dice Giovanni Paolucci, Giovanni di Nomadelfia (qui i cognomi non si usano), che accompagna Il Tirreno sui luoghi che il 10 maggio calcherà il Pontefice – ma non sanno se possono farlo...», cioè se il cerimoniale prevede che papa Francesco possa anche.. mangiare qualcosa. È normale del resto quando l’ospite è di una tale levatura.

Ieri Il Tirreno è stato al Poggetto: questo luogo dall’intimità semplice piacerà sicuramente al papa argentino: è immerso tra gli olivi, circondato da aiuole dai fiori colorati, e ci sono le altalene per i bambini.

Si avvicina il giorno dell’arrivo del Santo Padre che giunge in Maremma per una visita breve e intensa, nello stesso luogo in cui 29 anni fa Karol Wojtyla lasciò una traccia tutt’oggi vivissima. E l’emozione aumenta tra i nomadelfi, che hanno voluto che la visita di papa Jorge Bergoglio – che a Grosseto viene per loro – non fosse un incontro esclusivo riservato alla comunità fondata da don Zeno. Tant’è che saranno in 4mila (tanti ne hanno fatto richiesta o con prenotazione online o mediante le parrocchie) a recarsi all’alba – l’entrata è ammessa tra le 5 e le 6. 30 – a Nomadelfia; dei 4mila visitatori che arrivano da ogni parte della Maremmma, delle Colline Metallifere e dell’Amiata, 1. 100 giungeranno con le parrocchie della Diocesi di Grosseto; gli accrediti sono stati chiusi il 14 aprile e ormai è tutto pronto.

Papa Francesco atterrerà con l’elicottero al campo sportivo di Nomadelfia alle 8.05: qui sarà accolto dal vescovo Rodolfo Cetoloni, da don Ferdinando Neri, successore di don Zeno e parroco in solidum di Nomadelfia, e da Francesco di Nomadelfia, Francesco Matterazzo, presidente della comunità, che è un enclave spirituale ad una manciata di minuti da Grosseto. Il Santo Padre si sposterà dunque al cimitero dove pregherà sulla tomba di don Zeno; da qui raggiungerà il gruppo familiare Il Poggetto.

Sia la preghiera sulla tomba del fondatore di Nomadelfia che l’ospitalità nella Casa comune saranno momenti strettamente privati. Poi papa Francesco lascerà le famiglie, percorrerà una delle strade che attraversano dolcemente i campi della tenuta – forse, chissà, noterà i cavalli che si stagliano da lontano scendendo dal Poggetto – e si recherà alla Sala Don Zeno. Qui sarà atteso da 640 persone: l’intera comunità di nomadelfi più un gruppo di figli (nati o vissuti lì) e un team ristretto di giornalisti. Sarà il momento della festa: in 114 saliranno sul palco della Sala per 10 minuti di “spettacolo”, o meglio, di apostolato. È il Vangelo della Danza, nel rispetto della tradizione voluta da don Zeno. Fuori dalla Sala su un maxi schermo, collocato perché possano essere godibili per tutti, saranno riproposti i 20 minuti di intensità ed emozione. Resta ancora da sapere come il pontefice si muoverà per Nomadelfia: arriverà la papamobile? Chissà.

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