Il Tirreno

Grosseto

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 

Chiesa off limits da un anno, restauro in vista

Enrico Giovannelli
Chiesa off limits da un anno, restauro in vista

Riunione tecnica per Santa Maria Goretti: la Curia conta di vendere un’area, realizzare introiti e avviare il ripristino 

07 luglio 2018
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Qualcosa si muove per il restauro della chiesa di Santa Maria Goretti, chiusa per urgenti lavori da qualche anno.

Il tempio di culto cristiano più grande di Castiglione della Pescaia, zona Paduline, è off limits da tempo, con i muri perimetrali circondati dai classici teli arancioni e il tetto da rifare: quando fu costruito era in eternit. A far sperare che vi siano spazi di manovra per prevedere i lavori di ristrutturazione, al tempo quantificati in un milione di euro, è stata la curia vescovile.

«Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione tecnica – spiega la curia – a cui, oltre al vescovo, sono intervenuti il parroco di Castiglione don Gianni Malberti, l’economo diocesano don Alfio Bambagioni, il responsabile diocesano per l’edilizia di culto don Desiderio Gianfelici e lo studio architettonico incaricato di seguire il progetto. I prossimi passi saranno la pubblicazione di un bando per la vendita del terreno edificabile adiacente la chiesa, un incontro a Roma con l’ufficio competente della Cei, e il contatto con gli uffici comunali competenti per quanto riguarda la pratica».

Il Comune di Castiglione con una variante ad hoc ha previsto che nel terreno accanto alla chiesa di Santa Maria Goretti, all’incrocio con via Ximenes e via San Benedetto Po, sempre di proprietà della chiesa, fosse possibile costruire un condominio, con le case che sarà possibile vendere privatamente con alcuni appartamenti con la convenzione ai residenti. Da questa operazione la curia spera di ricavare un introito importante, per poi procedere ai lavori di ristrutturazione della chiesa. La costruzione di Santa Maria Goretti è datata anni ’60 quando con lo sviluppo della zona proprio delle Paduline e di Ponte Giorgini e l’aumento della popolazione nacque l’esigenza di avere una chiesa più grande, da affiancare alle due nel borgo medioevale: la parrocchiale di San Giovanni Battista e quella dedicata alla Madonna del Giglio (completamente ristrutturata anche questa nel 2012, ndc). Il promotore all’epoca fu don Aldo Palumbo e in seguito Padre Giulio Conti, che diede il via alle altre costruzioni, come la residenza per i sacerdoti e poi il salone San Francesco, dove oggi vengono officiati i riti religiosi. Altri parroci sono stati impegnati nei lavori: padre Silvano Ciatti e padre Lino Brocchi, quest’ultimo concluse proprio la canonica. Per tutti i fedeli la speranza di vedere, nel giro di un tempo ragionevole, finalmente partire i lavori di ristrutturazione e ridare al paese la sua chiesa. —



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