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Il Pd quest’anno non fa festa «Andremo noi tra la gente»

E.G.
Il Pd quest’anno non fa festa «Andremo noi tra la gente»

Il segretario Culicchi annuncia la decisione dell’Unione comunale del capoluogo  «Questione di costi e scelta politica: ora è più utile confrontarsi con la città»

03 settembre 2018
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GROSSETO

È ufficiale: il Partito democratico di Grosseto rinuncia alla sua (un tempo) tradizionale festa d’autunno. I tempi gloriosi della Festa de l’Unità sulle Mura sembrano lontanissimi: nel 2015 il trasferimento al Parco di via Giotto e nel 2016, dopo la batosta alle elezioni comunali, l’ultimo tentativo di rinverdire la tradizione sui bastioni medicei, con risultati scarsi. Nel 2017 la scelta di ridurre tutto a tre giorni di incontri quasi “informali” ribattezzati “Pd Parti” alla Fondazione Il Sole e ora – sulla scia dei terremoti elettorali e interni al partito – la rinuncia definitiva.

«È stata una scelta pressoché unanime dell’Unione comunale – conferma il segretario Leonardo Culicchi – che si fonda su più motivazioni».

Senz’altro, spiega il segretario, ci sono questioni tecniche ed economiche: «Un’ipotesi era di organizzare qualcosa al Cassero Senese, ma il Cassero è indisponibile, già occupato da altre manifestazioni per l’intero mese di settembre. Altri luoghi sulle Mura, come il Cinghialino o la Cavallerizza, avrebbero comportato un impegno tecnico ed economico eccessivo, per un partito che ha avviato una profonda e serie azione di risanamento dei suoi conti».

Ma soprattutto – assicura Culicchi – «ci si è interrogati su cosa fosse più giusto fare in un momento come questo. E ci è sembrato più utile, anziché affidarci al rito della Festa, tornare a confrontarci direttamente con la città». Tradotto in concreto, nelle prossime settimane il Pd organizzerà una serie di incontri pubblici – con giornalisti, esperti, intellettuali di notorietà nazionale – in diversi luoghi di Grosseto. «Non saranno persone identificate dal “colore” politico, ma voci autorevoli, utili per capire, approfondire, discutere».

Non è una resa, giura Culicchi, né la rassegnazione di chi dice “non c’è niente da festeggiare”: «Lo schiaffo noi l’abbiamo preso già nel 2016, ora vogliamo ripartire da un progetto per il futuro della città. Insomma, è il Pd che vuole andare dai cittadini, anziché chiedere ai cittadini di venire dal Pd».

In quest’ottica il Pd sta preparando un questionario attraverso il quale far esprimere ai grossetani esigenze, disagi e proposte; e soprattutto una “rivoluzione politica copernicana” in vista delle prossime elezioni comunali. «Il Partito democratico – annuncia Leonardo Culicchi – non sarà più il carro trainante contornato da liste d’appoggio più o meno satelliti, ma al contrario sarà il carburante per spingere un vero movimento civico. Senza puntare a ruoli egemoni o a metterci poi il cappello».

Insomma, il Pd di Grosseto è pronto ad aprire il dialogo per arrivare, nel 2021, a sfidare centrodestra e 5 Stelle come parte di un movimento realmente civico. Una scommessa impegnativa e dagli esiti non scontati.

La certezza per ora è che in Maremma, quest’anno, l’unica festa ufficiale dem rimarrà quella già celebrata a Gavorrano. Per il resto, da Follonica in giù, l’Unità è solo ricordo. —

E.G.



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