Il Pd quest’anno non fa festa «Andremo noi tra la gente»
Il segretario Culicchi annuncia la decisione dell’Unione comunale del capoluogo «Questione di costi e scelta politica: ora è più utile confrontarsi con la città»
GROSSETO
È ufficiale: il Partito democratico di Grosseto rinuncia alla sua (un tempo) tradizionale festa d’autunno. I tempi gloriosi della Festa de l’Unità sulle Mura sembrano lontanissimi: nel 2015 il trasferimento al Parco di via Giotto e nel 2016, dopo la batosta alle elezioni comunali, l’ultimo tentativo di rinverdire la tradizione sui bastioni medicei, con risultati scarsi. Nel 2017 la scelta di ridurre tutto a tre giorni di incontri quasi “informali” ribattezzati “Pd Parti” alla Fondazione Il Sole e ora – sulla scia dei terremoti elettorali e interni al partito – la rinuncia definitiva.
«È stata una scelta pressoché unanime dell’Unione comunale – conferma il segretario Leonardo Culicchi – che si fonda su più motivazioni».
Senz’altro, spiega il segretario, ci sono questioni tecniche ed economiche: «Un’ipotesi era di organizzare qualcosa al Cassero Senese, ma il Cassero è indisponibile, già occupato da altre manifestazioni per l’intero mese di settembre. Altri luoghi sulle Mura, come il Cinghialino o la Cavallerizza, avrebbero comportato un impegno tecnico ed economico eccessivo, per un partito che ha avviato una profonda e serie azione di risanamento dei suoi conti».
Ma soprattutto – assicura Culicchi – «ci si è interrogati su cosa fosse più giusto fare in un momento come questo. E ci è sembrato più utile, anziché affidarci al rito della Festa, tornare a confrontarci direttamente con la città». Tradotto in concreto, nelle prossime settimane il Pd organizzerà una serie di incontri pubblici – con giornalisti, esperti, intellettuali di notorietà nazionale – in diversi luoghi di Grosseto. «Non saranno persone identificate dal “colore” politico, ma voci autorevoli, utili per capire, approfondire, discutere».
Non è una resa, giura Culicchi, né la rassegnazione di chi dice “non c’è niente da festeggiare”: «Lo schiaffo noi l’abbiamo preso già nel 2016, ora vogliamo ripartire da un progetto per il futuro della città. Insomma, è il Pd che vuole andare dai cittadini, anziché chiedere ai cittadini di venire dal Pd».
In quest’ottica il Pd sta preparando un questionario attraverso il quale far esprimere ai grossetani esigenze, disagi e proposte; e soprattutto una “rivoluzione politica copernicana” in vista delle prossime elezioni comunali. «Il Partito democratico – annuncia Leonardo Culicchi – non sarà più il carro trainante contornato da liste d’appoggio più o meno satelliti, ma al contrario sarà il carburante per spingere un vero movimento civico. Senza puntare a ruoli egemoni o a metterci poi il cappello».
Insomma, il Pd di Grosseto è pronto ad aprire il dialogo per arrivare, nel 2021, a sfidare centrodestra e 5 Stelle come parte di un movimento realmente civico. Una scommessa impegnativa e dagli esiti non scontati.
La certezza per ora è che in Maremma, quest’anno, l’unica festa ufficiale dem rimarrà quella già celebrata a Gavorrano. Per il resto, da Follonica in giù, l’Unità è solo ricordo. —
E.G.