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musica e polemiche

Il coro negato dalla Curia per S. Stefano a Montenero viene accolto dal Comune

di Francesca Suggi
Il coro negato dalla Curia per S. Stefano a Montenero viene accolto dal Comune

Livorno, per 18 anni il gruppo Springtime ha suonato al santuario in favore delle adozioni. Il sindaco: mettiamo a disposizione il Cisternino per un progetto così importante

29 dicembre 2017
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LIVORNO. «È un concerto benefico che va avanti da 18 anni a favore delle adozioni a distanza, un tradizionale appuntamento musicale di Santo Stefano che non può interrompersi: come giunta abbiamo dato la piena disponibilità al coro per organizzarlo o al Cisternino di Città, oppure alla Goldonetta». È il sindaco Filippo Nogarin in persona a chiamare Cristiano Grasso. Il maestro e direttore del coro Springtime è quello del “gran rifiuto” da parte di un ufficio della Curia vescovile per l’edizione 2017 del progetto “Una nota per un bambino”, il concerto solidale a favore delle adozioni a distanza che da 18 anni si tiene il giorno di Santo Stefano al santuario di Montenero, dove questa iniziativa è nata.

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Quest’anno non c’è stato. La notizia raccontata dal Tirreno ha subito acceso sul web un gran dibattito. Al niet della Curia, che lo stesso vescovo monsignor Simone Giusti conferma dicendo che «questo concerto non era consono ai programmi della chiesa, programmi che sono validi a livello universale e non stabiliti dalla diocesi di Livorno», risponde la giunta comunale. Prontamente prima l’assessore alla Cultura Francesco Belais, poi il primo cittadino: entrambi chiamano il maestro Grasso.

«Ci tengo a specificare che non c’è nessuna contrapposizione con la posizione della Curia e del vescovo e non entro nei dettagli delle loro motivazioni: noi come giunta vogliamo aiutare il coro e abbiamo espresso piena disponibilità per far loro proseguire questa tradizione ed organizzare qualcosa anche a inizio anno in una location a loro consona».

Nogarin pensa al Cisternino di Città, da poco riaperto. Lo fa anche in virtù delle prospettive di sviluppo urbano, di fruizione e delle iniziative culturali che si vogliono organizzare dentro e fuori la struttura in centro. Adesso e in futuro.

«Ho apprezzato molto la disponibilità dimostrata dal Comune e la solidarietà dei tanti, gruppi e associazioni cittadine comprese, nei nostri confronti per quello che è accaduto - continua Grasso - Li ringrazio tutti pubblicamente». Non manca di ricordare la giustificazione addotta dall’ufficio della Curia al momento del no: «Ci hanno detto che la ragione va fatta risalire a quanto espressamente scritto in precedente motivazione per esclusione di altra corale in altra manifestazione cittadina da parte del responsabile dell’ufficio preposto della Curia, ovvero “certo di essere fedele a ciò che la Santa Chiesa raccomanda per il bene delle anime». Questa storia del “bene delle anime” non convince. Lo stesso Belais che subito rilancia la notizia uscita sul sito web del Tirreno il giorno di Natale così commenta: «E poi dicono che l'inquisizione non c'è più... Ma c'è poco da stupirsi, la Chiesa Cattolica non è nuova a posizioni quanto meno "curiose"». Cosa farà adesso il coro Springtime? «A brevissimo sentiremo l’associazione che si occupa delle adozioni a distanza per capire se poter fare qualcosa insieme, altrimenti creeremo un evento insieme al Comune sempre a scopo benefico a inizio anno». L’amarezza del maestro resta. «Sicuramente vogliamo continuare a fare il nostro concerto di beneficenza».
 

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