Il Tirreno

Livorno

"Non si può morire di lavoro": le reazioni della città

La disperazione dopo l'incidente in porto (Marzi Pentafoto)
La disperazione dopo l'incidente in porto (Marzi Pentafoto)

Livorno, gli interventi delle forze politiche, dei sindacati e delle associazioni dopo la morte dei due operai in porto

28 marzo 2018
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LIVORNO. "Non è possibile che ancora oggi si esca da casa per andare a lavorare e non vi si faccia ritorno". Di seguito tutte le reazioni arrivate dal mondo sindacale, politico, delle istituzioni e da semplici cittadini dopo l'incidente che in porto è costato la vita a due operai.

Cgil, Cisl e Uil: sciopero e fiaccolata. Le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil, "dopo il grave incidente accaduto oggi e a pochi giorni di distanza dall’incidente accaduto ad un lavoratore dell’edilizia che ha perso la vita, dicono basta alle continue morti sul lavoro richiamando tutti alla massima attenzione sul problema della sicurezza. Oggi siamo a piangere la morte di due lavoratori della Labromare che stavano effettuando la manutenzione di una cisterna all’interno del Deposito Costiero Neri. Vicini alle famiglie dei lavoratori le organizzazioni esprimono le più sentite condoglianze interpretando il pensiero di tutti i lavoratori e sono a indire per la giornata di domani 29 marzo una prima azione di 8 ore di sciopero. Lo sciopero sarà articolato dalle categorie nell’arco della giornata, saranno esclusi dallo sciopero tutti i lavoratori che sono assoggettati al rispetto della legge 146 sull’autoregolamentazione al diritto di sciopero. Le organizzazioni inoltre in memoria di questi lavoratori e per rimettere al centro la sicurezza afffinchè questi episodi non accadono più promuovono una fiaccolata chiamando tutti i cittadini a partecipare. Il corteo partirà alle 21 da Piazza della Repubblica e terminerà davanti all’Autorità portuale".

Lutto cittadino a Livorno e a Collesalvetti. Scrivono dal Comune di Colle: "Nuovo grave incidente sul lavoro, avvenuto nella zona portuale di Livorno: una delle due vittime, Nunzio Viola, era residente a Collesalvetti. L’amministrazione comunale, nell’esprimere alle famiglie delle vittime e ai colleghi cordoglio e vicinanza in questo tragico momento, d’intesa con quella di Livorno, ha deciso di proclamare lutto cittadino congiunto in occasione delle esequie dei due caduti e di porre fin da subito le bandiere del Comune a mezz’asta e listate a lutto". "Al dolore si aggiunge dolore", queste le parole del sindaco Lorenzo Bacci: "Un abbraccio forte, a nome di tutto il Comune di Collesalvetti, alla moglie, alle figlie e a tutti i familiari di Nunzio Viola nei confronti dei quali mi metto da subito a disposizione". "Siamo sconvolti, non è ammissibile morire di lavoro nel 2018, chiediamo con forza alle autorità preposte che vengano accertate le cause di questo tragico incidente". L'Amministrazione Comunale aderirà alla fiaccolata promossa dalle organizzazioni sindacali. Le iniziative pubbliche previste domani e dopodomani sono annullate".

Cib Unicobas. "Basta con i morti sul lavoro! Non si ferma purtroppo l'escalation di incidenti con morti e feriti nel porto di Livorno. Alle famiglie dei due lavoratori morti oggi nell'esplosione nel porto industriale va il nostro più profondo cordoglio e la nostra solidarietà ma questo non basta, bisogna fare in modo che simili tragedie non si ripetano più. E' vero che il lavoro portuale non è privo di pericoli ma è anche vero che esistono precise norme di sicurezza che, se rispettate, ridurrebbero i pericoli al minimo ed eviterebbero quella lunga lista di incidenti avvenuti in porto in questi anni che sembra un bollettino di guerra. Bisogna istituire un tavolo sulla sicurezza con la presenza delle organizzazioni sindacali, delle forze politiche, dell'ASL e dell'Autorità portuale altrimenti continueremo a piangere i nostri morti". La nota è firmata dal coordinatore del settore porto Massimo Mazza e dal segretario provinciale Claudio Galatolo.

Cisl Toscana. “Non possiamo andare avanti così. Morire sul lavoro è una barbarie che deve finire e per questo non basta piangersi addosso, ma bisogna mettere in campo tutti gli accorgimenti previsti, sempre! Confidiamo nella magistratura che faccia piena luce sull’accaduto e che in tempi brevi individui le responsabilità.” E’ la reazione del segretario toscano della Fit-Cisl, Stefano Boni, alla tragedia nel porto di Livorno. “Esprimiamo sincere condoglianze ai familiari degli operai coinvolti e vicinanza ai colleghi e a tutti gli addetti che sono accorsi sul posto per prestare i primi soccorsi. Le imprese, le istituzioni, tutti i soggetti preposti non devono mai dimenticarsi, nemmeno per un minuto, di mettere al centro della loro attenzione la sicurezza nei luoghi di lavoro. Per non continuare a piangere morti, come siamo costreti a fare oggi”.

Svs. La presidente, la direzione, i consiglieri, i lavoratori e tutti i volontari della Svs Pubblica Assistenza esprimono "le loro più sentite condoglianze alle famiglie delle due vittime dell'incidente mortale avvenuto oggi nel porto industriale di Livorno".

Cosimo Maria Ferri sottosegretario di Stato.  "Non è accettabile che si possa ancora morire di lavoro. Desidero esprimere il mio più profondo cordoglio alle famiglie dei due lavoratori. Spetta alla magistratura accertare le cause, ma la Politica deve riflettere su questo preoccupante numero di decessi sul posto di lavoro. Servono più investimenti anche in tecnologia, più informazione e consapevolezza in capo ai lavoratori sui rischi che possono correre. Le aziende, infine, devono far proprio il principio che investire in sicurezza significa risparmiare". Lo scrive Cosimo Maria Ferri sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia. 

Federazione PCI Livorno. Il Partito comunista italiano "esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza alle vittime del incidente accorso al deposito costiero Neri. Ancora una volta siamo ad assistere a delle vittime sul lavoro non è possibile che ancora oggi si esca da casa per andare a lavorare e non vi si faccia più ritorno, confidiamo che le autorità competenti accertino celermente eventuali, se vi fossero responsabilità in materia di sicurezza, materia che rimane costantemente sacrificata rispetto ai profitti e interessi aziendali . Perciò ci rendiamo disponibili a qualunque iniziativa venga proposta su questo tema".

Forza Italia. "Inconcepibile morire lavorando! Siamo rispettosi del lavoro delle autorità per verificare le dinamiche che hanno portato a questa tragedia, ma resta fermo il monito che il cammino per la sicurezza sui luoghi di lavoro è ancora lungo e deve essere perseguito con ogni mezzo ed ogni sforzo. Al momento di cordoglio e di rispettoso silenzio per quanto accaduto riteniamo, però, debba seguire un non più procrastinabile piano concordato e condiviso tra le istituzioni perché vengano messe in campo azioni positive tese ad eliminare le cause che portano a questi incidenti il cui perdurare, purtroppo, non può più essere considerata sola fatalità". Lo scrivono Maristella Bottino (coordinatrice provinciale Forza Italia) ed Elisa Amato (capogruppo Fi Comune di Livorno).

Mcl. Il Mcl di Livorno "esprime la sua vicinanza alle famiglie, ai colleghi e gli amici degli operai che hanno perso oggi la vita lavorando nel porto della nostra città. Ci auspichiamo, come sempre accade nei momenti più tristi, che tutta la comunità cittadina sia unità nel dolore. Colpisce, tuttavia, come, nel 2018, sia ancora, nonostante le tante leggi e gli innumerevoli corsi di formazione, troppo facile morire a lavoro".

Uil Toscana. Di "intollerabile scia di sangue" parla la segreteria della Uil Toscana. "L’ennesima giornata nera per i lavoratori toscani. Una lunga scia di sangue che oggi si porta via due operai del porto di Livorno a seguito di un’esplosione a un serbatoio industriale di oli combustibili. Ma non è l’unico episodio, purtroppo: un altro lavoratore a Terranuova Bracciolini (Arezzo) è rimasto ferito nella discarica di Podere Rota e un altro alla Sanac di Massa. È intollerabile quello che sta accadendo in Toscana sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Un bollettino di guerra che ci chiama tutti quanti alla responsabilità. E non a caso le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil hanno scelto Prato, quindi la Toscana, come luogo dove celebrare il Primo Maggio dedicato alle vittime sul lavoro. Fermare gli incidenti e gli infortuni sul lavoro deve essere la priorità dell’agenda politica in Toscana per trovare soluzioni finalmente efficaci sulla sicurezza e tutela dei lavoratori".

Fratelli d'Italia. “Non è accettabile che in una nazione civile si possa ancora morire in questo modo sul lavoro. Fratelli d’Italia esprime cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime in questo triste giorno. Occorre fare chiarezza sulle responsabilità. Livorno ha pagato un prezzo altissimo, in particolare modo negli ultimi anni: la politica ha il dovere di intervenire al più presto e concretamente per far fronte a questa vera emergenza”. E’ quanto affermano il deputato Giovanni Donzelli e il portavoce cittadino di Fratelli d’Italia Andrea Romiti.

Fattori e Sarti (Si). "Con l'incidente mortale e i feriti di Livorno, cui si sommano gli ulteriori gravi infortuni accaduti a Massa e a Terranuova Bracciolini, viviamo oggi una giornata terrificante per la Toscana", dichiarano Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra. "Siamo vicini alle famiglie delle vittime e ai lavoratori infortunati. Come Sì Toscana a Sinistra continuiamo a chiedere che sia ripristinato il settore regionale 'Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro': occorre una forte regia che oggi è venuta meno. Il Consiglio regionale ha votato all'unanimità una nostra proposta in tal senso ma la giunta ancora non si è mossa. Chiediamo nuovamente misure più stringenti per la salute e la sicurezza sul lavoro, aumentando controlli e ispezioni e coinvolgendo sempre più lavoratori, sindacati e imprese, a partire dalle banchine livornesi e dai cantieri navali della nostra regione, dove purtroppo si stanno verificando gravissimi incidenti".

Il club amaranto "Il Campanile Livorno" esprime il suo cordoglio per le vittime del lavoro e "si associa al dolore delle loro famiglie". "Di fronte a queste tragedie tutto passa in second'ordine". La firma è del presidente Nedo Di Batte.

Sinistra italiana. “Oggi piangiamo altre vittime sul lavoro. Servono più controlli e un’applicazione rigida delle norme sulla sicurezza”. La Federazione di Sinistra Italiana di Livorno congiuntamente a Sinistra Italiana Toscana, piange le due vittime  dell’incidente: "Le attività sempre ad alto rischio in quell’area ci pongono domande che solo l’autorità giudiziaria potrà chiarire dopo un’indagine che chiediamo sia veloce e attenta sulle cause dirette e su quelle indirette. Resta aperto un interrogativo sulla qualità dei controlli e sulle misure di sicurezza che riguardano la quasi totalità dei lavoratori che operano in ambito portuale e che oggi avrebbero potuto perdere la vita perché distanti solo poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente. Troppo spesso le scelte interne sulla destinazione delle attività nel porto di Livorno sono state condizionate più dall’interesse e dall’opportunità delle varie compagnie armatoriali, anziché dalla sicurezza dei lavoratori. Chiediamo pertanto a chi si occupa di pianificare le attività e le destinazioni d’uso delle aree più delicate, dedicate allo stoccaggio di materiali pericolosi, di riflettere e provvedere velocemente, oltre che con controlli serrati e applicazione senza deroghe delle regole di sicurezza, ad avviare un percorso pianificatorio che metta al riparo non solo i tanti lavoratori impegnati 24h su 24 nelle aree portuali circostanti, ma, di riflesso, anche quelle residenziali, densamente popolate, nella zona nord della città". La nota porta la firma di Simona Ghinassi, Marco Sabatini e Daniela Lastri. 

Mugnai (Forza Italia). Scrive il coordinatore regionale di Forza Italia Stefano Mugnai: «A nome di Forza Italia Toscana e di tutti i parlamentari azzurri della nostra regione esprimo vicinanza e cordoglio nei confronti delle famiglie dei due operai deceduti». «E’ necessario un maggiore e migliore impegno contro la strage silenziosa di vittime del lavoro, una piaga davanti alla quale tutti – noi politici, istituzioni, parti datoriali e rappresentanze dei lavoratori – dobbiamo mettere in campo ogni strategia possibile a tutela della sicurezza di chi lavora. Sul fronte dell’elaborazione normativa, Forza Italia garantisce il proprio impegno ad ogni livello».

Anselmi e Gazzetti (Pd). «Non si può e non si deve morire di lavoro. Quante volte l’abbiamo detto… Oggi è accaduto ancora, due operai che non torneranno a casa dopo il proprio turno di lavoro, un altro ferito gravemente. Di fronte a questo nuovo tragico incidente, le nostre parole rischiano di suonare stanche e ripetitive. Ma non possiamo e non vogliamo abituarci a queste sciagure, occorre che il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro sia centrale nelle politiche delle istituzioni, nel fare quotidiano delle aziende, nell’azione dei sindacati. Occorre che tutti, senza distinzioni e in egual misura, facciano davvero la propria parte. Saranno le indagini della magistratura ad accertare l’esatta dinamica dell’incidente di Livorno e a stabilire le eventuali responsabilità. Chiediamo che questo sia fatto rapidamente e con scrupolo, anche per scongiurare che simili incidenti abbiano a ripetersi. La Regione ha stanziato 8 milioni dal 2017 al 2020 per incrementare la sicurezza dei lavoratori: evidentemente le risorse e i progetti non bastano, c’è bisogno di capire perché e trovare risposte ulteriori. Alle famiglie e ai colleghi degli operai vittime dell’incidente la nostra vicinanza e il cordoglio del nostro gruppo consiliare». Così Gianni Anselmi e Francesco Gazzetti, consiglieri regionali del Pd.

Fratoianni (LeU). “Due operai morti al porto di Livorno per effetto dell’esplosione di una cisterna. Altri vari incidenti sul lavoro oggi in Toscana. Prosegue con numeri incredibili una vera e propria guerra nel mondo del lavoro in Italia, che continua a vedere morti e infortuni in aumento. Solo lo scorso anno oltre 1.400, ma questa guerra non è stata materia di campagna elettorale, eppure ha a che fare con le scelte della politica". Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali. “Non conosciamo ancora le cause certe del disastro - prosegue l’esponente di Leu - e mi auguro che si accertino quanto prima le responsabilità, ma c’è un punto che riguarda non solo la sicurezza dei lavoratori, ma anche la sicurezza di una intera area della città di Livorno: il porto è pieno di cisterne, in una zona in cui ci sono altre attività, in cui vicino c’è una raffineria e che è zona di passaggio persino per semplici cittadini. Sarebbe il caso di iniziare a lavorare per una delocalizzazione degli impianti e per una maggiore sicurezza. L’esplosione di oggi è un brutto segnale che va colto.” “Alle famiglie dei lavoratori, alla città di Livorno - conclude Fratoianni - l’abbraccio di tutti noi.”

Renda (Rifondazione). "Due lavoratori non sono tornati a casa perché il lavoro li ha portati via. Sono morti dentro una cisterna, la stessa occupazione che in meno di 3 mesi ha già portato via 5 operai in Italia. Vogliamo porgere le nostre più sentite condoglianze alle famiglie e ai colleghi delle vittime e pretendere con loro che venga fatta luce al più presto sulle cause e sulle responsabilità di questa perdita ingiustificata. Da troppi anni ci raccontano che le morti sul lavoro sono in calo: non è vero. Se escludiamo le morti su strada connesse all'attività lavorativa, i dati parlano di una realtà ben diversa. Solo lo scorso anno, quello della ripresa, i decessi sono aumentati del 5% - ben oltre la crescita del PIL, ferma all'1,5%. La verità è che di lavoro non solo si continua a morire, ma che le generali condizioni di sicurezza non sembrano essere migliorate. Questi dati scontano la sempre più scarsa capacità di controllo dello Stato sul rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. Inoltre il perenne ricatto del lavoro a tutti i costi porta i lavoratori a denunciare sempre meno il mancato rispetto delle norme di sicurezza per evitare di perdere la propria fonte di sostentamento. Questo è il paese del "jobs act", dove i lavoratori sono sempre più deboli di fronte ai datori di lavoro, dove però i primi muoiono ed i secondi, nonostante tutto, si lamentano". Lo scrive Francesco Renda, segretario Federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea.

Vescovi (Lega). "Una nuova tragedia nel mondo del lavoro - afferma Manuel Vescovi, segretario regionale della Lega e neo-senatore - che ci deve far riflettere immediatamente su quanto sia importante predisporre la massima sicurezza proprio in ambito lavorativo. Ci stringiamo ai familiari delle vittime che devono affrontare quest’improvviso lutto; auspichiamo, nel contempo, che le indagini vengano fatte in modo accurato e tempestivo, anche se, purtroppo, nessuno potrò restituire ai loro cari gli sfortunati protagonisti di questa dolorosa vicenda.” 

Terreni (Spi Cgil).  "La tragedia nel Porto di Livorno richiama in mente quella della M/ N Montanari a Ravenna , dello Stanic e del silos Ardenza a Livorno. Ci domandiamo se aderire alla CE vuol dire anche rispettare le direttive comunitarie per la prevenzione e la sicurezza in favore della tutela psico fisica dei lavoratori e quella ambientale dell'ubicazione produttiva. Forse , specie negli ultimi tempi, in Italia sono state licenziate, nello specifico, leggi che vanno solo a scapito dei lavoratori dove il precariato  impera. Onore ai lavoratori caduti". Così Roberto Terreni, Spi Cgil quartieri nord. 

Potere al popolo. Potere al Popolo "è vicina ai familiari e agli amici di Lorenzo e Nunzio. Pochi giorni fa avevamo evidenziato la controtendenza rispetto al resto della Toscana, degli infortuni, mortali e non, che avvengono nella città di Livorno. 6 furono i morti nel 2013, ben 11 nel 2016. In calo invece nel resto della regione. Non si può non fare subito un accostamento tra la crisi della nostra provincia e gli infortuni in aumento. Dove la crisi picchia duro, probabilmente c'è un'inevitabile ricerca del profitto da parte dei datori di lavoro, e una paura della perdita del posto da parte dei lavoratori stessi. Costretti quindi a obbedire a straordinari, turni massacranti, contratti e livelli con mansioni diverse rispetto a quelle praticate e molto altro. Questa è la situazione che spesso riscontriamo nella nostra provincia e nella nostra città e i numeri lo fanno capire. Per quanto riguarda lo specifico caso del porto di Livorno gli incidenti mortali sono innumerevoli negli ultimi anni: Dasonor morto nel 2010, Priscillano investito nel marzo di 3 anni fa, e Gabriele morto sulla nave Urania in bacino soltanto 5 mesi più tardi. Molte furono le promesse di un aumento della sicurezza, rimaste vane. Le leggi sulla sicurezza del lavoro in un periodo di crisi devono essere ancora più severe, mentre in questi anni i vari governi le hanno allentate, oltretutto "lasciando morire" il sistema di controllo. La questione della sicurezza deve uscire dalla ritualità! La "cultura della sicurezza" è un approccio che scarica sottilmente anche sui lavoratori le responsabilità. Se un "errore umano" rischia di costare la vita a se stesso e/o ad altre persone, vuol dire che va rivisto in toto il "sistema sicurezza" di quell'azienda o di quel luogo di lavoro. Per domani, giovedì 29 marzo, alle 17 abbiamo deciso di organizzare un presidio con conferenza stampa davanti alla sede dell'Autorità Portuale sugli Scali Rosciano. Vi invitiamo tutti a partecipare alla nostra conferenza e alla successiva fiaccolata indetta dai sindacati, che partirà alle ore 21 da Piazza della Repubblica".

Usb. L'Unione sindacale di base federazione di Livorno "aderisce allo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil per la giornata di giovedì 29 marzo 2018 e aderisce alla fiaccolata che si terrà sempre il 29 marzo alle ore 21 per denunciare l'ennesima strage su un luogo di lavoro dopo il decesso di altri due operai che è avvenuto oggi pomeriggio nel deposito di Neri a Livorno". "I morti sul lavoro nel 2018 - scrivono - sono più di 120. Una strage continua dovuta al non rispetto delle norme di sicurezza e ad un mondo del lavoro basato su precarietà ricatto e sfruttamento. Negli ultimi 10 anni nel porto di Livorno sono stati già 5 gli incidenti mortali. È un bollettino di guerra in tendenziale aumento. Dobbiamo riuscire a ridurre il numero degli infortuni e delle morti. Chiediamo a tutti gli iscritti di partecipare allo sciopero secondo le modalità decise dalle singole categorie e dalle RSU di riferimento. E con forza chiediamo a tutte le istituzioni di fare immediatamente il punto sullo stato di sicurezza degli impianti industriali del porto. Denunciamo anche con forza l'episodio gravissimo avvenuto su alcune banchine del porto a proposito di minacce verso gli operai che oggi avrebbero voluto immediatamente fermarsi in sciopero in solidarietà ai due colleghi deceduti. Un atto vergognoso che mette il profitto davanti alle vite di due lavoratori che stasera non torneranno dalle loro famiglie".

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