«Non è razzismo, però che strano...»
Lambruschini: «C’è chi usa montepremi bassi, ma non dice che è per non averli»
09 maggio 2018
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LIVORNO. «È uno scherzo?!».
No, Alessandro Lambruschini, è tutto vero. Non stiamo scherzando. A Lucca il presidente della Maratona dice di aver invitato le società a non ingaggiare africani perché troppo forti.
«No no, è uno scherzo. Non ci credo via».
Guardi, le assicuriamo che non lo è.
«E allora perché avete cercato me?»
È stato uno dei più gradi fondisti italiani, medaglia di bronzo nei 3000 siepi ad Atlanta. Anche lei si sarà trovato ad affrontare i kenioti, a dove ingoiare il rospo...
«Sì, ma guardi io non ci vedo nulla di male. Evidentemente non avevano i soldi per ingaggiarli».
Non solo. Volevano proprio che gli italiani per una volta potessero vincere. Ma non le sembra un modo per falsare lo sport e i suoi valori?
«Be’ non so a che livello sia la mezza maratona di Lucca. Evidentemente lì non sono molto interessati al livello tecnico. Io organizzo una mezza maratona a Fucecchio ogni anno, e non respingo nessuno...».
Ci vede l’ombra del razzismo?
«No, cosa c’entra il razzismo. Non è che si possa vedere fumo dappertutto. Probabilmente è una decisione dell’organizzazione. Non hanno un budget utile ad ingaggiarli e colgono la palla al balzo per rilanciare e valorizzare il movimento italiano. Tutto qui».
Non è un po’ imbarazzante?
«Guardate che questi atleti non vengono in Italia per passione. Sono solo interessati ai soldi, non sono affezionati ad una gara, alla popolazione, alle società che li ospitano. Sono interessati all’ingaggio. Non credo che si possa negare loro la partecipazione, ma ci sono molti modi per escluderli. In questo caso, se è vero che lo ha fatto, c’è un organizzatore che ha dichiarato pubblicamente il suo intento. Ma non succede solo a Lucca. Per escludere gli africani c’è un modo semplice»
Quale?
«Basta non mettere in palio montepremi alti, e vedrete che di sicuro non vengono. Parlare di razzismo è assurdo».
Mario Neri