Il Tirreno

Livorno

Alt alla prostituzione a Collesalvetti, maxi-multa alle auto che si fermano

di Mauro Zucchelli
Alt alla prostituzione a Collesalvetti, maxi-multa alle auto che si fermano

Nel mirino le provinciali delle Sorgenti e di Valle Benedetta, l’Aurelia a Stagno e l’Emilia. Già fatte 21 contravvenzioni 

01 giugno 2018
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NUGOLA. Ogni giorno lungo i 9 chilometri della provinciale delle Sorgenti, fra il Cisternino e il ponte sull’autostrada ci sono più offerte di sesso discount che trattorie a menù fisso: anche sotto il solleone, anche all’ora di pranzo. Non tragga in inganno che, a differenza di tante altre situazioni del genere, le prostitute si mostrino non in abitini hard bensì in un castigatissimo abbigliamento da collegiale dell’istituto di suor Wanda al rientro per i vespri: è un mercato fiorente.

Per accorgersene basta ascoltare i racconti dei pendolari che ben conoscono questa strada: non passa giorno senza che qualche cliente compia qualche “acrobazia” con la propria auto (frenate improvvise o partenze altrettanto imprudenti, inversioni di marcia ad alto rischio) per andare a caccia di queste ragazze risultano essere vittime di organizzazioni criminali che le schiavizzano. «In genere sono nigeriane, talvolta almeno apparentemente sembrano ben al di sotto della maggiore età», raccontano alcuni residenti impegnati da tempo in una battaglia per fermare questo fenomeno.

È proprio mirando ai clienti che il Comune di Collesalvetti ha deciso di dichiarare guerra al malcostume. Come? Contro il mestiere più vecchio del mondo, l’arma più vecchia del mondo: le maxi-multe da parte dei vigili urbani. «Fino a 500 euro, e utilizzando anche agenti in borghese così che non basterà guardarsi attorno per vedere se in quel momento c’è in giro l’auto dei vigili urbani», spiega il sindaco colligiano Lorenzo Bacci che ieri ha convocato i cronisti all’incrocio della provinciale con la strada per le Parrane in zona Piersanti. A neanche duecento metri da lì una prostituta con uno sgargiante ombrello era in attesa di clienti.

L’ordinanza fa il bis con un provvedimento simile già varato nei mesi scorsi in via sperimentale fino a fine febbraio: sono stati 21 gli automobilisti che si sono visti appioppare una multa («e l’hanno tutti pagata nel più breve tempo possibile senza fiatare»). L’identikit? «Persone mature almeno dal punto di vista dell’età segnata sulla carta d’identità», dice il sindaco. E aggiunge: «Quasi sempre provenienti da fuori».

È vero che non ci saranno segnali stradali più o meno surreali a indicare il “divieto di prostituzione”, ma a Collesalvetti giurano di aver avuto proprio dalla prima ordinanza la riprova dell’effetto deterrente: in quel periodo il consueto “esercito” di prostitute (14-16) è sceso a metà della metà (4) e, a ordinanza scaduta, il numero è tornato a crescere.

Ecco perché da oggi fino a tutto settembre il Comune colligiano ha messo nero su bianco una ordinanza bis che oltretutto amplia le strade nel mirino dei controlli, ovviamente nbei tratti di competenza del proprio municipio: 1) la provinciale delle Sorgenti; 2) la statale 206 Emilia; 3) la provinciale 5 della Valle Benedetta; la statale Aurelia per tutta la zona di Stagno, dal confine con Livorno a quello con Pisa.

E cos’è vietato? Lo spiega il comandante dei vigili urbani colligiani Paolo Cecconi: non si può né contrattare prestazioni sessuali a pagamento né fermarsi lungo la strada per chiedere qualsiasi tipo di informazione a queste ragazze. C’è anche un terzo divieto: riguarda l’altolà alle prostitute di presentarsi in abiti particolarmente osé o comunque contrari alla pubblica decenza. Il concetto potrà essere vago quanto si vuole ma non è questo il punto: nel mirino finisce chi, anche con una scusa, si ferma da queste ragazze. Anche perché è chiaro che uno non sta lì a discutere di fisica quantistica.Ma perché fino a questi ultimi mesi non era stato fatto nulla? Il sindaco Bacci lo dice chiaro e tondo: «Mancava una normativa alla quale appoggiarsi, il decreto Minniti – sottolinea – dà più poteri a noi sindaci in questo caso».

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