Il Tirreno

Livorno

Nel Pd duello tra giornalisti (e volti tv) per riconquistare il Comune

Juna Goti
Nel Pd duello tra giornalisti (e volti tv) per riconquistare il Comune

Livorno, Gazzetti prepara l’associazione, i filo-Romano puntano a convincere Eva Giovannini a candidarsi. Intanto Ciampini, Bruciati e Raspanti partecipano insieme a un dibattito a sinistra

10 giugno 2018
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LIVORNO. Ha dato una scossa dentro al Pd la notizia che il consigliere regionale Francesco Gazzetti si sta dando da fare, insieme ad altri, per mettere in piedi un'associazione. Un'associazione aperta alla città, che guardi anche fuori dal partito, a mondi come quello dell'associazionismo e del volontariato. Il progetto è in costruzione. Ma non è l'unico cantiere aperto dentro al Pd. Si sa che da settimane anche il consigliere comunale Alessio Ciampini, che è legato al parlamentare e portavoce della Federazione (oltre che direttore di Democratica, il giornale online del Pd), Andrea Romano, sta dialogando con mondi esterni allo stretto circuito dem. E si sa che da queste parti il tentativo è di riuscire a convincere a candidarsi una figura come quella di Eva Giovannini.

Così è curioso che i due nomi di papabili candidati sindaco o sindaca di cui si sente parlare di più in questo periodo intorno al Pd siano proprio quelli di due giornalisti. Entrambi livornesi, entrambi volti Tv: Francesco Gazzetti, 47 anni, giornalista di Granducato e da tre anni consigliere regionale, ed Eva Giovannini, classe 1980, giornalista e inviata Rai. I loro non sono gli unici nomi che circolano. C'è chi ad esempio non ha mai fatto mistero di apprezzare il lavoro dell'assessora regionale, e prima ancora preside, Cristina Grieco. E chi dietro le quinte fa notare che a braccetto con la cosiddetta società civile potrebbe essere tutto un fiorire di liste civiche. Insomma, la strada da qui al 2019 è ancora lunga. E c'è da capire come le varie anime del Pd vorranno arrivare al prossimo congresso, entro l'autunno, e se per decidere il candidato saranno chieste le primarie (di coalizione? E quale?). Passaggio che non tutti i papabili potrebbero essere disposti ad affrontare.

Certo è che le ultime batoste elettorali, fuori e dentro casa, e il contratto romano tra Movimento 5 Stelle e Lega, sembrano aver convinto i più, nel partito, che in città sarebbe proibitivo correre da soli, senza provare a costruire un fronte a sinistra e riagganciando mondi extra-partito.

Non è un caso che a metà maggio, appena eletta portavoce del comitato di reggenza del Pd livornese, Grieco abbia ripetuto: «Il Pd si deve aprire a possibili alleanze con chi condivide i valori di fondo, e coinvolgere i giovani, lavoreremo su questo». «Al prossimo giro non vorremo mica regalare il ballottaggio a 5 Stelle e Lega?», si agitava invece ieri un dem della vecchia guardia in uno dei bar davanti al Comune. Anche in questa chiave vanno letti i primi passi che vengono mossi a un anno dal prossimo voto, da una parte o dall’altra, tra neo associazioni e “iniziative dialoganti”. Considerando anche che una parte di sinistra che appoggerebbe volentieri la vicesindaca M5S Stella Sorgente, nel caso in cui fosse lei la candidata stellata, non ha però affatto digerito il contratto nazionale con la Lega.

Ed ecco che sul fronte della “sinistra civica” salta fuori un’iniziativa che farà parlare di sé: il 20 giugno Paolo Bruciati di Buongiorno, Alessio Ciampini del Pd e Andrea Raspanti di Futuro si confronteranno pubblicamente insieme a Giulio Profeta (di Uni Info News) sulla città e su “pensieri e parole nel campo della sinistra”. Rischioso sarebbe definirlo oggi un asse politico. Ma una sorta di dialogo generazionale sì.
 

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