Il Tirreno

Livorno

Auto e scooter danneggiati, paura e rabbia tra i residenti della Venezia

Gianni Tacchi
Auto e scooter danneggiati, paura e rabbia tra i residenti della Venezia

Livorno, dopo una rissa di notte tra piazza dei Domenicani e via del Forte San Pietro. I gestori dei locali: «Non è colpa della movida»

01 ottobre 2018
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LIVORNO. Prima le urla, il caos, una rissa tra stranieri che ha svegliato decine di residenti della zona e impressionato centinaia di giovani sparsi tra i locali del quartiere. Poi la situazione è precipitata: una fila di motorini buttati per terra in via del Forte San Pietro, il finestrino sfondato di un’auto parcheggiata in piazza dei Domenicani, un ragazzo che si è “tuffato” sul parabrezza di una macchina in transito e l’ha distrutto. Momenti di tensione nel quartiere della Venezia, nella notte tra venerdì e ieri, con un giovane straniero che è stato soccorso dalla Croce rossa e portato all’ospedale per un trauma cranico e una ferita alla gamba destra. Il caos è scoppiato intorno alle 2, quando sono partite le prime segnalazioni dei residenti alle forze dell’ordine: nel quartiere sono intervenute le pattuglie sia dei carabinieri che della polizia, ma per il momento non sarebbero scattati provvedimenti nei confronti dei giovani coinvolti nella rissa e nei vandalismi.

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RESIDENTI E PARROCO. Secondo alcune testimonianze, sarebbe stato un gruppetto di nordafricani a scatenare i disordini in Venezia. «E non è la prima volta», aggiungono alcuni residenti. Sul caso è intervenuto anche don Michele Esposto, parroco della chiesa di Santa Caterina in piazza dei Domenicani, chiusa due settimane fa dal sindaco Filippo Nogarin perché non agibile. «Qui il pericolo non è la chiesa ma la droga», le sue parole a metà mese. «Ho visto scene da bronx», ripete oggi, dopo aver assistito - dalla finestra della sua canonica - alla rissa e ai danneggiamenti dell’altra notte. «Negli ultimi giorni - continua don Michele - ho incontrato residenti esasperati per questa situazione, cittadini che hanno paura anche a esporsi perché non si sentono tutelati dalle istituzioni. Purtroppo le famiglie hanno grosse difficoltà a vivere qui».

LOCALI E MOVIDA. Amareggiato il parroco, infuriati i residenti della zona e arrabbiati anche i titolari dei locali del quartiere. Sì, perché - spiegano alcuni gestori - «in mezzo al caos non c’erano i giovani che vengono qui per divertirsi, ma bande che pensano soltanto a fare confusione». E questo lo ripete soprattutto Adriano Tramonti, titolare della Ponceria: «Siamo stanchi, qui servono più controlli da parte delle forze dell’ordine. Bisogna però fare una distinzione tra la delinquenza, la causa di questo episodio, e i giovani che frequentano i locali della Venezia per una serata con gli amici: stiamo parlando di due cose diverse, profondamente diverse». «Sia chiaro, non è colpa della movida - conferma Dario Spagnoli dall’enoteca Forte San Pietro, testimone dei disordini dell’altra notte - i ragazzi che vengono qui sono tranquilli, quelli che spaccano auto e scooter sono invece schegge impazzite che portano solo violenza nel quartiere. E questo è intollerabile. Inaccettabile».

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