Il Tirreno

Livorno

L’eroe di 27 anni che non vuole pubblicità: «Stava annegando, ho fatto il mio dovere»

Gianni Tacchi
L’eroe di 27 anni che non vuole pubblicità: «Stava annegando, ho fatto il mio dovere»

Il giovane livornese ha salvato l’uomo finito nei fossi in Venezia: «Non voglio apparire». Il sindaco intanto lo ringrazia su Fb

17 ottobre 2018
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LIVORNO .«Non vedo niente di eroico nel mio gesto, chiunque si sarebbe tuffato per provare a salvare una persona che stava annegando. Io sono stato il primo a vederla e il più veloce a spogliarmi, tutto qui. Non voglio apparire, non voglio pubblicità: spero solo che quell’uomo si riprenda presto».

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Preferisce restare anonimo il giovane che, nella notte tra sabato e domenica, si è buttato nei fossi per recuperare un uomo in grossa difficoltà, «quasi svenuto». 27 anni appena compiuti, livornese, tecnico di uno degli stabilimenti più importanti della nostra città, era in Venezia insieme ad altri tre amici e non ci ha pensato due volte a tuffarsi. «Eravamo rimasti a parlare davanti alla sede del Vernacoliere (sugli scali del Corso, ndr) dopo una serata tranquilla - racconta il giovane - poi, mentre stavamo per tornare a casa, abbiamo notato qualcosa in acqua, praticamente sotto il ponte di via della Madonna: da lontano non si riusciva a capire bene, quindi ci siamo avvicinati e abbiamo visto che si trattava di un uomo. Potevamo fare soltanto una cosa: tuffarci e tentare di salvarlo. Ed è quello che ho fatto. Ecco perché non mi sento un eroe, ma una persona normalissima».

Il salvataggio in Venezia, documentato dal Tirreno nell’edizione di lunedì scorso, è stato evidenziato anche da Filippo Nogarin, che ha pubblicato il nostro articolo sulla sua pagina Facebook. «Il Tirreno - è il suo post - racconta una storia di coraggio ed eroismo che mi rende orgoglioso della città che ho l’onore di amministrare. Voglio ringraziare questi ragazzi a nome di tutta Livorno». Ragazzi che, appena hanno visto quell’uomo che rischiava di affogare dopo essere caduto dalla spalletta dei fossi di via della Madonna, non hanno perso un minuto e si sono attivati immediatamente per i soccorsi. «Io mi sono tuffato - continua il 27enne livornese - gli altri invece hanno chiamato subito il 118 e poi mi hanno aiutato a trascinare il ferito sulla banchina: non era cosciente, perdeva sangue dalla testa e la situazione era veramente critica». E a quel punto è arrivata l’ambulanza della pubblica assistenza, con il medico e i volontari che hanno portato l’uomo - un 61enne straniero, a Livorno per partecipare ai Mondiali di scherma over 50 - al pronto soccorso in gravi condizioni.

In Venezia, mentre lo schermidore veniva trasferito all’ospedale, sono intervenute anche le volanti della polizia per ricostruire la caduta dalla spalletta. «Tutti mi hanno consigliato di andare al pronto soccorso per precauzione, visto che sono entrato in contatto con quelle acque sporche e torbide - chiude il giovane livornese - ma in realtà non c’era bisogno, è bastata una semplice doccia per ripulirmi. Preoccupato? Macché, per un tuffo nei fossi... Io ho fatto semplicemente il mio dovere, niente di più. E lo ripeto ancora una volta: non mi sento un eroe». Ma intanto, dopo tanti episodi di caos in Venezia, stavolta sono arrivati i complimenti del sindaco per «una storia di grande coraggio».
 

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