Il Tirreno

Livorno

Brosio: l’“olimpiade del cuore” fra Montenero e Gorgona

di Enrico Paradisi
Brosio: l’“olimpiade del cuore” fra Montenero e Gorgona

Torneo di calcio fra detenuti, magistrati, militari e artisti ma anche preghiera e cena di gala con chef stellati per raccogliere fondi nel segno della solidarietà

24 aprile 2018
3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. Un torneo di calcio nei campetti del penitenziario di Gorgona con i detenuti dell’isola, un momento di preghiera per la pace, una cena di gala (il “Galà del cuore”) con chef stellati sul sagrato del santuario di Montenero e uno spettacolo nella piazza proprio sopra l’arrivo della funicolare con musica e le star della tv. È il progetto “Mattone del cuore”, la mini-olimpiade di solidarietà e spiritualità combinata con sport e spettacolo che il vulcanico Paolo Brosio ha condensato in una tre giorni, dal 25 al 27 maggio, tra Livorno, l’isola di Gorgona e Montenero.

L’obiettivo è raccogliere fondi da destinare al Villaggio della carità in Corea, alle famiglie in difficoltà e a quelle dei detenuti, agli alluvionati di Livorno e alla realizzazione di un ospedale di pronto soccorso a Medjugorie. Nel frattempo, grazie al contributo di Giuseppe Abate, sarà ristrutturato e dotato di una recinzione anche il disastrato campo di calcio dei detenuti di Gorgona che si ritroveranno un impianto nuovo e funzionale.

Brosio ha ringraziato anche gli altri “amici sostenitori” presenti, gli imprenditori livornesi Stefano Frangerini, Andrea Palumbo e Enio Lorenzini, e l’allenatore della nazionale cantanti Sandro Giacobbe. Uno sforzo organizzativo che ha coinvolto, oltre a una miriade di sponsor e imprenditori benefattori, il ministero dello sport, quello della giustizia (ieri ha partecipato alla presentazione dell’evento in vescovado anche il sottosegretario Cosimo Maria Ferri) oltre a amministrazione penitenziaria, Coni, Comune di Livorno, Capitaneria di porto, Brigata Folgore, Marina militare, onlus Cure 2 Children e nazionale cantanti rappresentata ieri da Giacobbe.

Dalla base dell’Hotel Palazzo, il ritrovo è per il pomeriggio del 25: l’indomani mattina circa 200 ospiti selezionati sbarcheranno a Gorgona grazie a Moby Line, sulla motonave Superba con le reliquie della Madonna delle lacrime del santuario di Siracusa e a una reliquia di San Giovanni Bosco, per partecipare a una messa e alla successiva preghiera del dialogo interreligioso con gli esponenti delle diverse confessioni. Poi, dopo l’inaugurazione e la benedizione del campo di calcio rinnovato del vescovo Simone Giusti, il via al torneo. Insieme ai detenuti isolani, sette squadre si contenderanno la coppa della Pace (che Brosio ha voluto a modello della Coppa dei campioni, «visto che non riesco a vincerla con la Juve», ha scherzato): una selezione di cantanti, artisti e personaggi dello sport nazionale, una squadra di magistrati, una della gendarmeria del Vaticano e quelle composte da polizia penitenziaria, marina militare e guardia costiera, una dagli sponsor e infine un’ultima, in fase di definizione, potrebbe essere composta anche da alcuni giocatori del Livorno.

Il rientro in serata e il giorno dopo al Picchi, è prevista “Partita del cuore” con il Livorno, ma solo in caso di promozione diretta in B della squadra amaranto. Alle 15 invece il trasferimento a Montenero con un altro momento di preghiera per la festa della Santissima Trinità fino alle 19.45 quando si darà il via al Galà e alla Notte del cuore, i due momenti clou per la raccolta fondi. «Vorrei ringraziare il sindaco Nogarin e gli assessori che si sono prodigati per permetterci di svolgere la cena lo spettacolo in piazza», ha concluso Brosio.

«Paolo ha presentato questo nuovo progetto di solidarietà – è intervenuto monsignor Giusti – che sarà anche un incontro di pace. La religione ha un ruolo sociale importante: se uno rispetta la legge di Dio, se i valori sono scritti nel cuore non ci sarebbe bisogno di polizia. Occorre grande coscienza morale, quella che la religione ha sempre costruito».

Primo piano
Il caso

Firenze, lettere minatorie ad Annalisa Savino, la preside antifascista: la procura ha aperto un fascicolo