Il Tirreno

Lucca

La bandiera palestinese sulla Torre Guinigi

La bandiera palestinese sulla Torre Guinigi

L’iniziativa di PalP e altre associazioni lucchesi: appesi anche alcuni striscioni lungo la circonvallazione

11 giugno 2018
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LUCCA. Sabato mattina la bandiera palestinese ha sventolato sulla Torre Guinigi a Lucca in solidarietà con il popolo palestinese oppresso dall’occupazione israeliana e per ricordare le vittime di Gaza.

Soltanto due giorni fa sono stati uccisi dall’esercito israeliano sei palestinesi, uno dei quali di soli 15 anni, e più di 600 sono stati i palestinesi feriti.

«Esigiamo che il governo italiano, che intrattiene importanti rapporti di cooperazione militare, economica, tecnologica e scientifica con Israele - scrivono “Non una di meno Lucca”, Potere al Popolo Lucca, Collettivo di iniziativa popolare San Concordio, Il Tafferuglio Lucca - prenda una chiara posizione contro le politiche neocoloniali, l’occupazione dei territori palestinesi e l’assedio alla striscia di Gaza. Siamo a fianco del popolo palestinese che resiste - aggiungono ancora - per il diritto all’autodeterminazione, la fine dell’occupazione e lo smantellamento delle colonie israeliane in Palestina ma anche per la fine dell’assedio di Gaza, per il diritto al ritorno dei profughi palestinesi secondo la risoluzione Onu numero 194. Terra, vita e libertà per il popolo palestinese». Oltre alla bandiera, sempre sabato sono stati anche appesi alcuni striscioni lungo la circonvallazione. Inoltre è anche stato distribuito un volantino che riporta il messaggio condiviso dalle diverse associazioni.

«Sessantadue palestinesi uccisi e oltre tremila feriti - si legge sul volantino - in una deliberata azione di genocidio che ha impiegato cecchini, aerei, carri armati. È il bilancio di una sola giornata delle manifestazioni per il diritto al ritorno in corso a Gaza, il 14 maggio. Questa data ricorda la Nakba di 70 anni fa, quando il popolo palestinese fu espulso dalla propria terra e dalle proprie case con l’insediamento dello stato di Israele deciso a tavolino dalle potenze occidentali».

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