Il Tirreno

Lucca

Il caso Mercatone finisce sul tavolo del ministro Di Maio

Il caso Mercatone finisce sul tavolo del ministro Di Maio

Incontro in Regione con il Governatore Enrico Rossi L’obiettivo è salvare i 56 posti di lavoro a rischio

15 giugno 2018
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ALTOPASCIO. I numeri sono nero su bianco. E sono numeri pesanti che non fanno stare tranquille le famiglie dei dipendenti del Mercatone Uno.

Per i punti vendita di Altopascio e Lucca il piano della Cosmo, la nuova proprietà che opera con il marchio Globo nel settore dell'abbigliamento, prevede 56 licenziamenti. E su questi numeri è in corso un confronto serrato con l'azienda. Il 22 e 29 giugno sono già in programma due incontri con i sindacati. E le ricadute occupazionali preoccupano anche le istituzioni che nell'incontro di ieri a Firenze nella sede della Regione Toscana hanno portato a casa due risultati importanti: un tavolo con la proprietà che sarà convocato a giorni sul futuro produttivo dei tre punti vendita rilevati dalla società abruzzese (anche quello di Colle Val d'Elsa) e il coinvolgimento del ministero del lavoro e dello sviluppo economico per trovare una soluzione sostenibile e adeguata. Un piano di “salvataggio” dei lavoratori dopo lo sciopero nel punto di vendita di Altopascio.

Un passo importante lo farà il presidente Enrico Rossi che scriverà al ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, chiedendo un interessamento del governo sulla vertenza che ha carattere nazionale per aprire un tavolo ministeriale. L'incontro a palazzo Sacrati ha visto al tavolo tutte le parti in causa: il consigliere del presidente per le questioni del lavoro, Gianfranco Simoncini, il sindaco di Altopascio, Sara D'Ambrosio, l'assessore Andrea Pellegrini e il consigliere comunale Nicola Calandriello con deleghe alle crisi aziendali, il consigliere provinciale Nicola Boggi, e il consigliere comunale di Lucca, Roberto Guidotti. Simoncini, dopo la mozione del consiglio regionale sulla vertenza, ha confermato il pieno impegno dell'amministrazione regionale e del presidente Rossi per salvaguardare i livelli occupazionali, attraverso la previsione di lavoratori reintegrati e attivando procedure di formazione e ricollocazione produttiva per chi resterà escluso. Intanto la Regione, di concerto con le amministrazioni locali, sia comunale che provinciale, si farà carico di convocare l'incontro con l'azienda e poi con il Ministero del lavoro per portare la vertenza su un piano nazionale. «Il tavolo regionale resta attivo per tutto il periodo per seguire e monitorare gli sviluppi futuri - sottolinea il sindaco Sara D'Ambrosio - la partita è aperta e ci sono da sciogliere un po' di questioni: l'interesse della nuova azienda per il sito di Altopascio e il piano occupazionale e industriale che vuole sviluppare, nonché le clausole di non concorrenza con la proprietà dell'immobile altopascese, e il percorso futuro, a partire dalla valutazione delle altre realtà che possono essere interessate all'utilizzo dell'area, visto che il sito di Altopascio è molto vasto». Il primo cittadino altopascese ribadisce che l’«obiettivo principale è la salvaguardia dei posti di lavoro e il mantenimento del punto commerciale ad Altopascio. Come per le altre vertenze che abbiamo seguito in questi due anni, l'attenzione è massima e stiamo conducendo un lavoro costante per arrivare alla soluzione migliore».

Nicola Nucci

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