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il convegno 

Sacerdote e architetto Don Domenico Martinelli lo sconosciuto famoso

Rossella Lucchesi
Sacerdote e architetto Don Domenico Martinelli lo sconosciuto famoso

Grazie alla Fondazione Bml, Lucca celebra per la prima volta una figura rimasta esclusa dalla storia della sua città

07 luglio 2018
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LUCCA

Domenico Martinelli è stato uno degli architetti più importanti vissuti tra il XVII e il XVIII secolo, ma la sua opera è stata molto più apprezzata all’estero che in Italia. E ancor meno a Lucca dov’era nato il 30 novembre 1650 da una famiglia modesta che però, grazie al padre geometra, gli aveva permesso di studiare matematica e disegno e poi di iscriversi all’Accademia San Luca di Roma dove potè diventare architetto. Intanto, a i 23 anni, era diventato sacerdote, ma non abbandonò mai la passione che lo porterà a realizzare imponenti opere civili e religiose, soprattutto in Austria e neill’est europeo, dove importò l’architettura barocca italiana.

A Lucca don Domenico Martinelli ha lasciato tracce nelle chiese di Sant’Andrea e San Giovanni Reparata, nella scalinata di palazzo Orsetti e nel portale di palazzo Tucci ma, a parte alcuni studiosi, pochi lo conoscono, anche se un suo ritratto campeggia nel salone del Real Collegio.

Tre secoli sono passati perché Lucca si accorgesse di don Martinelli e decidesse di lo celebrasse come merita: antesignano dell’emigrazione italiana di alto livello e apripista dei gessisti lucchesi. Il prete-architetto morì l’11 settembre 1718 a Lucca, dove trascorse gli ultimi due anni. Nella ricorrenza della scomparsa, la fondazione Banca del Monte lo celebrerà con un convegno internazionale promosso con l’Istituto Storico Lucchese e Comune di Lucca, Archivio di Stato, Biblioteca Statale, Miur, Ufficio scolastico provinciale, Arcidiocesi e Opera del Duomo e con patrocini di note Università.

Il progetto ha richiesto due anni di lavoro. Nel tempo è cresciuto, a calamitato l’attenzione di studiosi di fama internazionale. «Era un genio dell’architettura, ma il suo Paese non gli fu molto riconoscente, neppure quando, stanco e malato, tornò a Lucca per morire in povertà» spiega Oriano Landucci, presidente della Fondazione Bml che nell’auditorium di piazza San Martino ospiterà parte del convegno. Le altre location saranno la Biblioteca statale, la chiesa di San Giovanni e Reparata e l’Archivio di Stato. —

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