Il Tirreno

Investe e uccide il fratello con la sua auto nella storica Villa Massoni

Il luogo dell'omicidio: a sinistra la Fiat Doblò con la quale Marco Casonato, nella foto piccola in basso con gli occhiali, ha investito e ucciso il fratello Piero, nella foto piccola in alto (Foto Cuffaro)
Il luogo dell'omicidio: a sinistra la Fiat Doblò con la quale Marco Casonato, nella foto piccola in basso con gli occhiali, ha investito e ucciso il fratello Piero, nella foto piccola in alto (Foto Cuffaro)

Massa, Marco Casonato, professore universitario 62enne, ha travolto con la sua macchina il corpo del fratello Piero, medico di 59 anni. Poi si è consegnato alla polizia

01 novembre 2017
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MASSA. La vittima del tragico investimento di mercoledì 1 novembre, nel perimetro della storica Villa Massoni, è Piero Casonato, medico di 59 anni. A ucciderlo il fratello 62enne Marco Casonato, docente di psicologia all'Università di Milano. I due sono comproprietari della storica Villa, ma anche in contrapposizione da tempo per le vicende legate proprio all'edificio.

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L'omicida, probabilmente al culmine dell'ennesima lite, ha prima investito con la sua auto il fratello. Poi sarebbe passato più volte con la macchina sopra il corpo del fratello. Dopo aver investito la vittima, poi, Marco Casonato si è sarebbe consegnato alle forze dell'ordine prima di essere interrogato. L'omicida è assistito dal suo avvocato.

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La villa è stata posta sotto sequestro dalla Procura. Negli ultimi mesi, secondo quanto si apprende, erano stati autorizzati lavori di messa in sicurezza e sul posto alcuni operai avevano una sede provvisoria. Entrambi i fratelli erano sotto inchiesta per danneggiamento al patrimonio archeologico, alla luce del degrado in cui versa la storica villa per la mancata esecuzione di opere di manutenzione.

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Lo scorso 15 ottobre, poi, i militanti di Forza Nuova si sono presentati presso Villa Massoni. Con il permesso di uno dei fratelli, Marco Casonato, volevano constatare le condizioni dello stabile. Il sopralluogo, però, si era interrotto per l'arrivo per l'altro fratello, Piero Casonato. Lo stesso Piero Casonato, per un crudele incrocio del destino, aveva ingranato la marcia del suo fuoristrada e, dopo aver sgommato, aveva rischiato di investire alcuni dei militanti della forza di estrema destra.

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Sul posto intervennero le forze dell'ordine: polizia, guardia di finanza, carabinieri, polizia municipale e alcuni agenti della digos. Tutte le persone coinvolte furono portate in questura per essere interrogate. L'ultimo di una lunga serie di episodi di tensione tra i due fratelli prima del tragico epilogo nel pomeriggio del 1 novembre.

 

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