Il Tirreno

Massa è verde, ma non è una città smart

di Manuela D’Angelo

Il rapporto 2017 di Fpa disegna una grave situazione in termini di sicurezza e povertà, positivo il dato sugli spazi pubblici

29 dicembre 2017
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MASSA. Una smart city è una città intelligente, sotto tanti punti vista: in urbanistica, in architettura, in base ai servizi pubblici, alle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’efficienza energetica. “Virtù” utilizzate e messe a disposizione della propria popolazione, al fine di migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni.

La città di Massa non se la passa troppo bene secondo l’ultimo ICity Rate, il rapporto annuale realizzato da Fpa, società del gruppo Digital 360, per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso verso città più intelligenti, quindi più inclusive e più vivibili. 113 i parametri utilizzati per il rapporto 2017 e centinaia di variabili e indicatori, soprattutto legati alla sostenibilità. Sono sostanzialmente tre le città in ascesa: in tutte le classifiche stilate da ICity Rate, ci sono Milano, quasi sempre al primo posto, Bologna e poi Firenze. Massa, su 106 capoluoghi, si piazza quasi sempre nella seconda parte della classifica e quasi sempre ultima tra le città toscane.

Si osservano gli indicatori di povertà, crescita economica, istruzione e cultura, qualità dell’acqua e dell’aria che respirano i cittadini, turismo e sicurezza. Nella classifica generale delle smart city italiane Massa si piazza al 63° posto e soltanto Grosseto fa peggio di lei tra le toscane, al 64°; 72° posto per la povertà, calcolata in base ad indicatori come la sofferenza economica, il disagio abitativo e gli sfratti: un posto basso che non significa che Massa sia tra le città meno povere, ma che risulta tra le ultime quanto a “contrasto della povertà”, per i servizi che offre, le cure, il sociale e l’accoglienza.

Il capoluogo apuano si solleva un po’riguardo i servizi forniti dalla scuola (39°posto) e quanto a Istruzione: Firenze è la città italiana con il più alto tasso di giovani laureati tra i 30 e 34 anni, ma Massa arriva al 41° posto, prima di molte altre toscane, come Lucca (48°), Pistoia (75°), Prato (76°), Livorno (82°), e Grosseto (93°).

Ci si inoltra, poi, nel campo delle “energie” (36° posto per Massa, in base ai consumi e alla qualità del servizio), della “qualità di aria e acqua”, dove Massa sta al 66° posto, e del “verde” (inteso proprio come dotazione di verde a disposizione della cittadinanza) che invece segna il suo primato: prima fra tutte le toscane al 27° posto, superando anche Firenze che rimane giusto di un punto dietro.

La crescita economica e l’occupazione ci riportano quasi in fondo alle classifiche: Massa è la città che cresce meno dal punto di vista economico nel 2017 (76° posto) e solo Grosseto riesce a far peggio (79°) ed è l’ultima della Toscana quanto ad occupazione, piazzandosi al 68° posto.

Ultima anche nella classifica delle smart city legate al turismo (72° posto), ma va meglio quanto a ricerca e innovazione: la posizione è comunque nella parte più bassa della classifica (58° posto), ma Massa supera questa volta molte città toscane, Arezzo (59°), Pistoia (60°), Livorno (61°) e Grosseto (62°).

Infine due parametri molto sentiti dalla popolazione, che non vedono Massa brillare, anzi: al 61° posto per sicurezza e legalità, anche se Firenze, Lucca e Pisa fanno peggio di lei, e maglia nera per rifiuti urbani, 99° posto in classifica (sempre su 106 capoluoghi).

In pratica, Massa è una delle città meno smart quanto a pulizia e raccolta differenziata, priva di iniziative di promozione, controllo e incentivazione che, dice il rapporto, molto stanno incidendo rispetto ai comportanti individuali.

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