Il Tirreno

Pd compatto e apertura agli Arancioni

di Manuela D’Angelo
Pd compatto e apertura agli Arancioni

Il nuovo segretario di Massa e candidato unico Luca Perinelli: «Basta con le fazioni. Primarie? Pensiamo alle politiche»

23 gennaio 2018
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MASSA. Luca Perinelli è il nuovo segretario comunale del Pd di Massa, 27 anni, laureato in Scienze politiche, un passato nei Giovani democratici, area renziana, molto vicino agli insegnamenti politici della deputata Martina Nardi e del consigliere regionale Giacomo Bugliani. Ha ottenuto oltre 1000 voti, nonostante si presentasse da solo, dopo il ritiro del suo competitor Davide Battistini, il candidato espresso dall’area che fa capo al sindaco di Massa Alessandro Volpi. E così, a poche ore dalla sua nomina a segretario, Perinelli chiama tutti in via Dante, nella sede del Pd e svela i retroscena dell’accordo all’interno del partito, che ha portato alla sua candidatura solitaria, ma anche ad un Pd riunito. Non lo fa da solo: accanto a lui c’è anche Battistini, segnale di una completa riconciliazione, e il segretario provinciale Enzo Manenti, non a fare da paciere, ma ad appoggiare il sodalizio di quelle che un tempo erano due diverse correnti. «Da oggi si parli del Pd- inizia Perinelli- e non più di fazioni; basta guerre intestine, basta scontri e strategie laceranti. Abbiamo due importanti obiettivi: far vincere il Pd alle politiche di marzo e ridare a Massa un sindaco del Pd alle prossime amministrative». Per far questo occorreva la pace tra le parti, i renziani e i volpiani, e un documento che sancisse l’accordo, ma non sui nomi, bensì su un percorso, per non fare la fine di Carrara, per non perdere il consenso della gente, per non disaffezionare i giovani alla politica. Una marea di buoni propositi ma, in pratica, a Battistini viene chiesto (dai suoi) di ritirare la sua candidatura 12 ore prima dell’avvio del congresso comunale. Precedentemente il Pd si era riunito per decidere il suo futuro: vivere o scomparire. Si dice che la regia, in parte, dell’onorevole Martina Nardi abbia messo le carte in tavola. I renziani avevano già il 70% dei voti, Volpi è stato messo di fronte al dato di fatto e portato all’accordo.

Il documento in poche righe lo si interpreta così: candidatura unitaria e condivisa di Perinelli, superamento delle mozioni, voce alla minoranza e percorso inclusivo dentro il partito, tregua sulle amministrative per arrivare coesi alle politiche e poi, però, allargamento agli Arancioni nella coalizione futura di centro sinistra. Nel documento in realtà si parla soltanto di un “più ampio schieramento di centro sinistra" e lo stesso Perinelli non fa nomi di possibili alleati, ma il riferimento agli Arancioni, per gli addetti ai lavori, è palese. Eppure il sindaco, poche settimane fa, discutendo dell’ostruzionismo di alcuni sull’approvazione del Regolamento urbanistico, disse in sintesi: «Chi ci ha fatto la guerra fino ad oggi, non pensi di fare alleanze future». Se fosse vero che l'operazione suggella di fatto l'alleanza con gli Arancioni, dietro cui ancora c'è l'influenza dell'ex sindaco Roberto Pucci, sarebbe un "bel" rospo ingoiato per il sindaco. C'è chi dice che, adesso, con Perinelli, anche il Ru avrà più condivisione all'interno del partito. Ma questo è un elemento successivo. Alla domanda secca sulle primarie, cavallo di battaglia di Perinelli quando fu candidato contro Battistini, che invece voleva il Volpi bis, il neo segretario ha risposto: «“Il Pd non sarà mai il luogo della negazione delle idee, e io non sono diventato pazzo». Dunque, Perinelli non abbandona l’idea delle primarie ma «le mozioni per il momento sono superate- dice- perché dobbiamo pensare al primo step: le politiche». Davide Battistini si trova d’accordo: «Ho ritirato la mia candidatura per un atto di responsabilità. Occorre un Pd unito, che non parli più di Volpi bis, primarie, Perinelli, o Battistini, ma parli di progetti e contenuti e discuta al suo interno e al suo esterno, con la massima partecipazione e trasparenza». Perinelli presenta un Pd più giovane, più aperto, più trasparente, più inclusivo, più partecipativo, capace di discutere di tutto con democrazia. Quindi, a breve, discuteranno anche delle elezioni amministrative, del programma elettorale, della coalizione, del candidato sindaco. Clima difficile, ma rafforzato da un tavolo i cui soggetti, tutti d’accordo, hanno deciso di dare una nuova immagine del Pd.

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