Il Tirreno

Pierluigi Bersani: lavoro e welfare prima di tutto

Pierluigi Bersani: lavoro e welfare prima di tutto

Giornata apuana del leader di Liberi e Uguali che a Forno invoca una legge contro i fascisti e in città incontra i lavoratori

20 febbraio 2018
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MASSA. «Ho 50 anni, sono disoccupato, difficile alla mia età trovare un altro posto di lavoro. E io sono anche fortunato, perchè ho un lavoro stagionale, d’estate faccio il bagnino, Ma lavoro solo 4 mesi...», dice Alessandro, ex operaio Eaton. «Qui a Massa Carrara nel 2009 c’erano 3mila lavoratori dell’edilizia, oggi son la metà. Ma la metà di questi continua a lavorare. In nero...», gli fa eco Leonardo, lavoratore del comparto edile. «Tagliano risorse nella sanità, qui a Massa saranno 10 milioni in meno. Questo vuol dire meno personale, più turni, servizi peggiori. Stanno smantellando il sistema universalistico della sanità», dice Valerio Musetti, infermiere e delegato sondacale della Cgil. Sono alcune voci dell’incontro dei lavoratori con Pierluigi Bersani, la “guida” di Liberi e Uguali che ieri ha trascorso una giornata sotto le Apuane: mattinata al mercato di Carrara, all’Accademia arti, pomeriggio a Forno – dove davanti al cippo che ricorda la strage nazifascista del 13 giungo 1944 ha detto: «Ora basta. I fascisti in Italia non possono partecipare alle elezioni, se non è chiaro bisogna chiarirlo con una legge, perché noi abbiamo una religione civile, che si chiama Costituzione e chi è fuori è fuori» – poi al comitato elettorale di Leu per l’incontro con sindacati e lavoratori; infine al Teatro dei Servi.

«Il lavoro – dice Bersani – non si crea con i bonus, con gli 80 euro. Ma con gli investimenti. Occorre un grande piano di manutenzione dell’Italia con dentro la green economy, la ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio edilizio, le bonifiche, la difesa del suolo». E il lavoro non deve essere precario, aggiunge: «Bisogna pensare a un piano di assunzioni con un sistema di tutele crescenti con la reintroduzione dell’articolo 18. Ed è necessaria una legge sui sub-appalti e sulle cooperative per sconfiggere precariato e sfruttamento».

Ai Servi, poi, Bersani ha affrontato altri temi della politica. «Non riesco a convincere Prodi e mi dispiace. Però non capisco i suoi ragionamenti: dice che per non votare il Pd di Renzi, vota Insieme, ma Prodi sa benissimo che con il Rosatellum il voto che dà a una lista satellite, che non prende il 3%, va direttamente al Pd di Renzi. Tanto vale che dica che vota il Pd. Si fa prima».

Sul fisco, infine: «Occorre progressività dell'Irpef, molti più scaglioni, paghi in proporzione di quel che hai -basterebbe questo per alleggerire le tasse. Chi ha meno paga niente, chi ha molto paghi molto, chi ha moltissimo paghi moltissimo. Perché noi stiamo trattando i miliardari come gli straccioni, e io dico possono offendersi»

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