Il Tirreno

La squadra green dei 5 Stelle

di Chiara Sillicani
La squadra green dei 5 Stelle

I pentastellati presentano la lista e “pescano” dal mondo ambientalista

15 aprile 2018
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MASSA. È cambiato il modo. Sono cambiati i toni. Non c’è l’arroganza di chi la sa lunga, il pre-concetto, il timore di essere male interpretati. Ci sono, invece, i rituali dell’accoglienza, i sorrisi, la commozione. Una bottiglia di spumante, la bella scatola di biscottini, le mani che si tuffano nel barattolo per conquistarsi un amaretto: i 5 Stelle fanno festa. La festa di chi si sente «gruppo coeso, senza correnti, senza distinguo, ispirato dagli stessi principi». Pronto a prendersi la città «in piena armonia».

È il giorno dei nomi, di chi scende in campo e punta dritto al terzo piano di via Porta Fabbrica, al consiglio comunale. Trentadue in lizza e, in caso di vittoria, 21 scranni. Presentazione ufficiale, ma senza ritualità della politica. Luana Mencarelli, candidata alla poltrona a sindaco, ha i modi, la compostezza e l’eleganza della brava padrona di casa: tailleur blu, capello fresco di parrucchiere, il sorriso sulle labbra e l’allegria di chi constata che, aperte le porte, di gente ne è entrata davvero tanta. Così tanta che i 5 Stelle lasciano la sede e “invadono” piazza Garibaldi. I candidati sono introdotti dalla stessa Mencarelli rapidissimamente perché «farsi conoscere tocca a loro», a loro toccano le chiacchiere, tocca disegnarsi un profilo, illustrare il curriculum, motivare le scelte. Eccoli, schierati sotto il grande monumento di Garibaldi. L’eroe dei due mondi ne ha viste tante in quella piazza sospesa tra centro e periferia: i comizi della sinistra, le discussioni dei giovani di Lotta continua, i presidi degli studenti negli anni delle primissime occupazioni. Ieri mattina sotto il suo mantello posano per la foto i 32 papabili consiglieri pentastellati. Conferma del vento che cambia o forse di un movimento, quello 5 Stelle, che in terra Apuana vira a sinistra. E quei 32 nomi, nuovi alle istituzioni, quasi tutti alla politica, ne sono la conferma. Tra i 32 (15 donne e 17 uomini) c’è il mondo dell’ambientalismo, quello che si ispira all’economia solidale e alla decrescita felice. Ci sono la tradizione socialista e verde, c’è la cultura dell’alimentazione sana e biologica, ci sono i movimenti anti Gaia, per l’acqua pubblica. C’è Egidio Verona, il più anziano del gruppo. Classe 1939, Verona in consiglio non ha mai seduto: laureato in fisica, estrazione socialista, vicino al gruppo del Manifesto quando quel gruppo fu espulso dal Pci. Strenue promotore del referendum anti Farmoplant, ambientalista della prima ora, è tra i fondatori dei Verdi e dell’Italia dei Valori in città. Sostenitore di Volpi, si è avvicinato al movimento «per una spinta interiore al cambiamento che non l’ha mai abbandonato». Ex volpiano lui e non soltanto. Il mondo del civismo che «si è sentito tradito dalla virata piddina di Volpi e dei suoi» c’è eccome. Lo rappresenta, più di ogni altro, Mario Pegollo (in lista anche sua moglie Francesca Grossi). 55 anni, laurea in scienze politiche, illustratore per le case di moda, Pegollo con Volpi ha studiato: «Io e il sindaco attuale siamo stati colleghi di studio a Scienze politiche. Ne ho condiviso il progetto perchè pensavo la sua fosse una idea di cambiamento, una aggregazione politica alternativa». In lista nel 2013, Pegollo Volpi lo ha sostenuto a spada tratta: «In lui avevo visto il civico che può cambiare le cose. Mi sono sentito tradito - motiva la sua scelta - dal cambio di casacca che ha privato di Volpi di un esercito. Chi ora lo attornia, prima rappresentava il fumo negli occhi». In lista Pegollo ci è già stato, ma senza aver mai avuto ruoli istituzionali. Ha seduto in consiglio, invece, Francesca Galloni, anima dei movimenti anti Gaia, avvocato di Confconsumatori. Lei, fresca di laurea in giurisprudenza, 20 anni fa, uno scranno al terzo piano di palazzo civico l’ha avuto. Eletta nelle liste dello Sdi, pucciana di ferro, dalla politica si è poi presa una pausa: «Sono stata consigliera comunale nella prima giunta Pucci - ricorda - e con piacere ho lasciato la politica. Mi sono presa una pausa di due decenni. Ho lasciato con piacere dopo aver visto che le decisioni venivano prese sempre nell’interesse di qualcuno, mai in quello collettivo. Mi sono dedicata alla mia carriera da avvocato». Poi l’esperienza a tutela dei consumatori e nei movimenti per l’acqua pubblica: «Ho capito che la politica dal basso si può ancora fare, nel 5 stelle ho trovato l’unica occasione per fare scelte in nome dell’interesse collettivo».

La politica dal basso è uno dei must del Movimento, insieme - assicura Giulia Lazzarotti, la più giovane candidata al consiglio con i suoi 33 anni - «ai principi ugualitari e ambientalisti». Lei che, dopo una laurea in giurisprudenza, dell’ambiente ha fatto un lavoro creando una delle prime azienda agricole apuane certificata biologica, “Il Carratore”. Biologico, filiera corta, acquisto consapevole sono temi carissimi al movimento massese, così cari da scegliere come capolista Paolo Menchini (nessuna parentela con altri politici che portano il suo stesso cognome). Menchini, 47 anni, disegnatore del marmo, è uno dei promotori di Spazio contadino, gruppi di acquisto solidali e produttori biologici. Trentadue nomi e - parola della Mencarelli - coesione massima. Un lista da cui il Movimento potrebbe pescare anche per disegnare la giunta. Potrebbe perché per gli assessorati sono aperte le “candidature”(leggi box).

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