Il Tirreno

Gli rubano soldi e portafogli mentre celebra la messa

Libero Red Dolce
Gli rubano soldi e portafogli mentre celebra la messa

A subire il furto don Danilo Vita mentre era in chiesa per il giorno dei morti I ladri hanno preso le chiavi e sono entrati in casa: spariti 650 euro delle offerte 

04 novembre 2018
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MASSA. «Da qualche giorno la parrocchia è un po’ presa di mira: prima sono sparite le chiavi, ora questo». Con «questo» don Danilo Vita, parroco di San Giuseppe Vecchio a Marina di Massa, intende il furto del suo portafogli e di 650 euro delle offerte. Portati via mentre lui, di fronte ai fedeli, stava dicendo messa per il giorno dei morti.

Un brutto pomeriggio per il parroco, che però non si lascia buttare giù. «Fosse la prima volta che succede...», commenta amaro. I ladri hanno sfruttato l’ora, il tardo pomeriggio, con le giornate ormai più corte e il buio che arriva prima rendendo più difficile identificare i malintenzionati.

A spiegarlo è lo stesso parroco. «In chiesa avevamo pensato di installare delle telecamere, ma alla fine ci siamo convinti che bastasse il semplice sistema di allarme. A casa mia, invece, non c’è nessun tipo di protezione». Già, perché il furto principale non è avvenuto all’interno della chiesa recentemente, da circa un anno, costruita. E pensare che quel nuovo edificio di culto era stato concepito per «riqualificare un ambiente urbano e facendogli acquisire fisionomia mettendo la chiesa e il complesso parrocchiale in relazione con il resto del territorio». Ma la riqualificazione passa anche dai gesti e dalle azioni delle persone.

Venerdì sera don Danilo dopo aver celebrato la messa per i morti e un funerlae si è accorto di non avere più le chiavi di casa con sé. «Di solito le tengo nell’armadietto, perché in tasca danno fastidio. Sono andato ed erano sparite: sia quelle della chiesa che quelle di casa».

Ha cominciato a chiamare i suoi collaboratori e a ogni chiamata arrivava una brutta scoperta in più. «Il mio diretto collaboratore prima mi ha spiegato di non averle lui, poi mi ha richiamato e mi ha detto che a lui mancava il portafogli. Poi mi ha chiamato anche il seminarista: anche a lui erano spariti dei documenti».

I sospetti cominciano a salire, ma il don comunque deve tornare a casa e non ha le chiavi. Si fa accompagnare da una parente e arrivato a casa arriva la brutta scoperta. «La porta non aveva i giri era solo socchiusa. E appena siamo entrati, ecco, il disastro».

La casa è sottosopra. Tutto gettato all’aria, i cassetti svuotati per terra, ogni cosa in disordine. «Dentro un cassetto custodivo un po’ di soldi della parrocchia, soldi per la caritas, soldi per i funerali, opere parrocchiali, per i ragazzi. Tutto sparito. E anche il mio portafogli. Mi veniva da piangere».

Qualcuno si è introdotto approfittando dell’impegno del prete mentre diceva messa per rubare tutto. «Non ho dei sospetti - spiega don Danilo - purtroppo è andata così. Non c’è più niente di sacro». Eppure il settimo comandanmente ammonisce: non rubare. No? «No, ora è cambiato - scherza il prete - ora c’è scritto “arrangiatevi”».
 

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